Se un’aragosta (dipinta) val più di una bistecca
di Ilaria Donatio L’analisi del rapporto tra arte, cibo e realtà riportata fin qui, ci fa trarre alcune prime conclusioni: storicamente, i dipinti potevano riflettere, in generale, un modo diverso di vivere, proprio perché erano realizzati per gli scopi più disparati, come quello di dare vita a un “prodotto” esteticamente gradevole, di rappresentare il benessere della famiglia che li ha commissionati, di fare una sorta di dichiarazione pubblica oppure di stimolare il desiderio di un servizio (molto interessante, in questo senso, la lettura di New essays on the psychology of art di R. Arnheim). Un’aragosta è più bella di una bistecca Se una famiglia commissionava una tela a […]
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