Contro gli sprechi, Rio come Milano: RefettoRio con Bottura

“Il cibo è mio, il cibo è tuo, il cibo è di tutti”. L’espressione – contenuta nel bellissimo spot di presentazione di Expo 2015, “Food Life”, con la voce di Antonio Albanese – non indica solo la direzione di una delle battaglie principali della nostra epoca – la lotta agli sprechi – ma lancia anche una scommessa: quella di recuperare il cibo che altrimenti finirebbe al macero.

 

Lotta agli sprechi e recupero “stellato”

REFETTORIOSi calcola infatti che fanno questa fine, ogni anno, 1,3 ml di tonnellate di cibo commestibile. E per dire basta allo spreco alimentare e trasformare “le eccedenze in eccellenze”, come si legge nell’homepage del sito internet, è nato il Refettorio Ambrosiano – aperto all’avvio di Expo2015 e tuttora attivo grazie all’impegno di Food for Souls (associazione di raccolta fondi gestita e fondata da Bottura) e Caritas – ideato da Massimo Bottura.

Lo chef pluripremiato, recentemente nominato miglior cuoco del pianeta grazie al suo ristorante modenese Osteria Francescana, è stato contattato dallo chef David Hertz, presidente di Gastromotiva HERTZ(associazione da lui fondata che lavora nelle zone più disagiate del Brasile, partendo dal cibo e dal suo valore), per riproporre la realtà del Refettorio Ambrosiano a Rio.

 

Nasce a Lapa RefettoRio

Il progetto, totalmente accolto dal cuoco emiliano, partirà il prossimo 4 agosto e funzionerà esattamente come il suo fratello maggiore milanese, che riceveva gli scarti dei ristoranti dei padiglioni di Expo e, tramite l’attenta rielaborazione da parte degli chef migliori del mondo, consente di servire gratuitamente un pasto a chi non se lo può permettere.

RefettoRio, questo il nome della realtà carioca, preleverà dai ristoranti e dagli hotel del Villaggio Olimpico gli scarti e li riproporrà ai poveri delle favelas in un edificio recuperato nell’area di Lapa, zona degradata ed abbandonata. Le stime prevedono che saranno recuperate circa 12 tonnellate di cibo, che potranno garantire un pasto ad oltre 19mila persone, circa 108 per turno.

 

Non è carità ma cultura del cibo

Le iniziative di Milano e Rio de Janeiro non sono delle opere di carità, ma la nostra risposta culturale alla domanda: “cosa vuol dire nutrire il pianeta“? BOTTURADice Bottura, rispondendo a chi etichettava il suo impegno come un semplice, seppur bello, gesto di carità. La cultura si percepisce anche negli ambienti adibiti a refettorio: per esempio, l’artista brasiliano Vik Muniz ha realizzato infatti, per la mensa di Rio, un’Ultima Cena di 6m con i cibi sprecati.

Stiamo raccogliendo attorno al progetto diversi partner, sponsor e sostenitori, sia economici che tecnici che credono nel nostro sogno e allo stesso tempo lo rendono possibile. L’avvio del Refettorio a Rio ha già il “supporto anche della città stessa e del comitato olimpico”, afferma Bottura. Tutto questo per garantirgli continuità una volta terminate le Olimpiadi, diventando così un punto di riferimento per la comunità di Lapa.

 

Corsi su come mangiare nelle favelas

Parallelamente al progetto di recupero del cibo in surplus, verranno realizzati poi corsi di cucina e corsi sulla nutrizione rivolti soprattutto ai giovani delle favelas, cercando di educarli al consumo di frutta e verdura fresca invece che di cibi già pronti. Per la realizzazione di tutto questo sono stati coinvolti, oltre che 45 chef affermati da tutto il mondo numerosi volontari, anche dei giovani cuochi brasiliani formati dai corsi di Gastromotiva. Fra gli chef che hanno già confermato – continua il cuoco modenese – ci sono Albert Adria, Alain Ducasse, Virgilio Martinez, Rodolfo Guzman, Mitsuaru Tsumura, Mauro Colagreco, Helena Rizzo, Carlos Garcia, Enrique Olvera, Joan Roca, Rafa Costa e Silva. “In ogni caso siamo in continua ricerca di partner che condividano i nostri valori e possano sostenere i nostri progetti in Italia e all’estero”.

Entro la fine del 2016 Bottura è pronto ad aprire una nuova mensa a Torino ed ad approdare negli States, dove, in collaborazione con Robert De Niro, vuole creare un refettorio a New York City, più precisamente nel Bronx.