Pronti per Capodanno? Ecco cinque champagne per tutti i gusti

Con l’aiuto della delegazione di Roma dell’Onav – l’organizzazione nazionale assaggiatori di vino che ha promosso una serata di approfondimento dedicata allo champagne, guidata dal Presidente nazionale Vito Intini – suggeriamo qui qualche idea per le feste: una panoramica di cinque Champagne di grande originalità.

 

AUBRY BRUT  CHAMPAGNE PREMIER CRU

Siamo sulla Montaigne de Reims, zona collinare di natura calcarea con zona gessosa e argillosa ricoperta da vitigni storici. Questa bottiglia incarna l’immagine della casa: in pratica, è l’”ammiraglia”, emersa dalla miscela di uve Pinot Meunier (60 per cento), Chardonnay (20) e Pinot nero (20).

Alla vista si presenta giallo paglierino tendente al dorato brillante. Le bollicine sono fini, salgono lente, in bocca diventano quasi masticabili grazie ad un buon corpo. Al naso si offre pulito, semplice, fragrante, con note floreali e fruttate, per esempio di agrume. La rotazione del bicchiere permette di cogliere odori di frutto rosso che derivano dalle uve di bacca scura. Si sorseggia con piacere grazie alla estrema freschezza minerale favorita anche dal basso dosage, la miscela di vini di annate precedenti e zucchero. Il finale è secco e lascia la bocca asciutta, ma con una bella persistenza.

Si tratta certamente di un vino ‘semplice’ ma estremamente versatile negli abbinamenti, che presenta pure il vantaggio di un prezzo assolutamente abbordabile se si pensa al prestigio del nome ma che non significa certo una minore qualità del prodotto.

 

EGLY-OURIET BLANC DE NOIRS CHAMPAGNE GRAND CRU DÉG.2014

Pinot nero al 100 per cento, questo vino “esplosivo” sosta per ben 64 mesi sui lieviti e risulta davvero secco con appena due grammi di residuo zuccherino.

Quasi 10 ettari di vigne classificate Grand Cru per questa maison che si trova per la maggior parte ad Ambonnay, ma anche a Bouzy e Verzenay. Tutte le vigne hanno tra i 40 e i 60 anni di età. Qui, la profondità della terra arriva a malapena a 30 centimetri al di sopra dello strato gessoso che caratterizza questi luoghi ed è profondo decine di metri.

La presenza totalizzante del Pinot nero ci porta davvero in un’altra dimensione rispetto al blend precedente. In fondo, l’ossimorica definizione blanc de noirs sta a significare proprio questo: un vino che proviene da uve nere dalla personalità consistente ma si “camuffa” da bianco grazie ad una vinificazione mirata.

In realtà, il colore è un ramato esplicito che ricorda a tutti la provenienza da uve rosse (anche se vinificate “in bianco”): una tonalità originale ed elegante che ricorda le luci soffuse tipiche di un interno di antica abitazione parigina. L’olfatto viene colpito da una sferzata di energia: un profumo fragrante di “pasticceria” a base di prugne e di more. Anche la bocca conferma questa intensità maschile: il vino si offre grasso e rotondo, molto strutturato, elegante e persistente. Un sorso che rapisce l’assaggiatore, sferza il palato con le sue note di metallo, ma trattiene a sé. L’impronta finale richiama i lamponi e la caramella mou, lasciando una lunga sensazione di burro.

Qui il prezzo sale parecchio, ma è ben meritato e ispira grandi occasioni.

 

PASCAL RELIANCE BRUT NATURE CHAMPAGNE

Ci spostiamo nella valle della Marna, a Baslieux sous Chatillon, vicino ai paesi di Cuchery sur Marne, Olizy, Reuil e Beval sous Chatillon, dove si trovano i quattro ettari di vigneto della maison. Qui tutto è coltivato a biodinamico, rispettando la naturalezza della vigna.

La miscela di uva cambia: Pinot Meunier 70 per cento, Pinot nero 25, Chardonnay 5. Il dosaggio zero rende il vino secco. Il colore è una via media tra i primi due vini segnalati in questa pagina. Al naso è meno intenso: si sentono note tostate di nocciola, note floreali, una presenza forte di frutta gialla e di pompelmo bianco.

In bocca manifesta grande potenza: si sente l’energia del frutto rosso e lo scheletro dei grandi champagne. Se perde qualcosa in complessità olfattiva, recupera nella freschezza, nella verticalità acidica, nella massa che riposa sulla lingua. Le bollicine sono fragranti e davvero ricordano una crema come deve avvenire nei migliori vini di questa tradizione. Un vino denso che si allunga e offre un finale denso e rotondo. Una volta deglutito sembra che non finisca mai.

È riconosciuto per la grande eleganza conferita dalla diffusa impronta del Pinot Meunier.

 

SELOSSE V.O.EXTRABRUT  CHAMPAGNE B.BLANCS GRAND CRU

Quella di Selosse è una grande scuola di vinificazione, nel bene o nel male, secondo i punti di vista. Questo produttore, infatti, è orientato in modo quasi manicheo al biodinamico e, per questo, amato e odiato allo stesso modo. Ogni due anni viene inserito in profondità nei loro terreni un composto organico per favorire la valorizzazione del terroir. Inoltre, ogni primavera e autunno, il terreno viene lavorato affinché diventi leggero e poroso: in questo modo si permette un miglior passaggio dell’acqua.

Regina incontrastata di questo extrabrut è l’uva Chardonnay, presente al 100 per cento, raccolta nei vigneti Grand Cru ad Avizie, Oger e Cramant. Ben 48 mesi sui lieviti, nessun dosaggio, una miscela di vini di tre annate diverse, svolte in barrique: la più recente con una quota più bassa e poi via via si cresce in modo inversamente proporzionale.

L’obiettivo del produttore non è quello di standardizzare il gusto, piuttosto di raccontare la storia dei vigneti rispettando la vocazione del vino e del terreno. A questo scopo non utilizza lieviti selezionati durante la fermentazione e preferisce il fruttosio puro d’uva per il dosage al momento del dégorgement, l’operazione che serva a schizzare fuori il residuo formatosi durante la seconda fermentazione in bottiglia.

Lo Champagne di Selosse si presenta giallo dorato con bollicine finissime. All’olfatto è pulito e nitido. Al gusto si rivela sapido e acido, molto minerale, con una persistenza che non finisce più. Protagonista inevitabile, grazie allo Chardonnay, è il sentore di mela gialla grattata e di miele di tiglio. In bocca diventa una crema che rimanda ad una pasticceria fine, arricchita di buccia di cedro, vaniglia e marzapane. Un vino spesso, rotondo e grasso, con una splendida armonia tra naso e bocca.

Un prodotto di fascia altissima che si può definire senza esagerazioni sensazionale.

 

CHIQUET MILLÉSIME OR 05 CHAMPAGNE PREMIER CRU

I vigneti della famiglia Chiquet sono situati nei comuni di Hautvillers, Dizy, Mareiul sur Aÿ nella Valle della Marna. Il terreno, dunque, è argilo-calcareo su gesso che accumula e restituisce il calore solare. Ancora una volta l’impronta minerale del gesso risulta potente. Le vigne hanno una media di età di 35 anni. La cantina usa le antiche presse che permettono una lenta estrazione del succo senza danneggiare l’uva. Non fa legno in cantina: il produttore sente che i vini hanno già un gran corpo e un gran carattere in quest’area. L’obiettivo, insomma, è quello di adattare i metodi di lavorazione alla terra, senza interventi eccessivi.

Questo vino millesimato riposa sui lieviti per 96 mesi (praticamente 10 anni) e le uve lavorate sono Pinot nero (60 per cento) e Chardonnay (40). Assemblaggio di diverse parcelle, le due uve di questo champagne sono vendemmiate manualmente e vinificate separatamente in piccoli tini termoregolati.

Si presenta di colore giallo chiaro, quasi dorato. Fragranza e piacevolezza non lasciano trasparire la lunga maturazione: il vino sembra giovane ed è di facile beva. Odori di crema, di frutta secca, di torrefazione e di cioccolato bianco. La bocca pasteggia una crema gustosa e rotonda e il sapore di frutta rossa lo rende molto elegante e morbido. Si sente una bella freschezza con una nota mielata di caffè. Buonissima lunghezza. Ancora un vino al top.

Ecco un altro ottimo prodotto per le vostre feste speciali.