Aglianico Janare: la potenza del Sud in un sorso

Una serata tra amici a base di bucatini all’amatriciana (ne ho scritto qui). Un trionfo del gusto e dei sapori forti: pomodoro, guanciale, pecorino, peperoncino. Serve, in questi casi, un vino potente, all’altezza di questa sfida.

Per avventura, uno degli ospiti si presenta con uno Janare Lucchero Aglianico Doc Guardia Sanframondi (produttore è La Guardiense). Perfetto per l’occasione!

Ecco un vino forte e sanguigno, tipico dell’Italia del Sud. Il colore è rosso intenso con sfumature violacee. Al naso evidenti odori di ciliegia lasciano spazio alle note vanigliate prodotte dal passaggio nelle botti. In bocca è avvolgente, caldo e intenso, di gran corpo, presenta tannini importanti ma dolci e setosi. Si capisce un potenziale notevole di invecchiamento. Questo vino campano colpisce per una bella freschezza e una acidità non comune. Infatti, benché esposto a temperature anche molto calde, questo Aglianico è capace di raggiungere alti livelli di acidità, che lo rendono particolarmente apprezzato tra i vini del Mediterraneo. Insomma, grazie alle sue qualità è il vino ideale per accompagnare e contrastare la virilità di un piatto di bucatini all’amatriciana. Così come è indicato per altri primi al sugo di carne, zuppe e paste con legumi, agnello alla brace o al forno, cinghiale in umido, selvaggina, carni rosse arrosto, formaggi di pasta dura e stagionati.

I vitigni da cui origina questa bottiglia si distendono in una zona al confine con il Molise: Guardia Sanframondi sono denominati infatti quei vitigni della Campania collocati nei comuni di Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, San Lupo e Castelvenere, nella provincia di Benevento. Il paesaggio è caratterizzato da colline gentili, che si confrontano con i picchi appenninici circostanti. I vitigni, che hanno in media 15 anni di età, sono posti a 250-300 metri sopra il livello del mare in un terreno calcareo argilloso. La vendemmia avviene nella seconda metà di ottobre. La vinificazione prevede tra le altre cose una macerazione sulle bucce di 18 giorni con pochi rimontaggi giornalieri.

Consigliamo certamente questo vino: da giovane è ricco di tannini e concentrato; con qualche anno in più i tannini diventano più dolci e il profilo fruttato emerge ancora più forte. Non è un caso, dunque, che nelle guide sia assai apprezzato e che abbia ricevuto diversi premi a livello nazionale ed internazionale.