Gli Agrichef di Cia festeggiano Eataly

di Ilaria Donatio

Bob Lewis è l’uomo che ha portato i piccoli agricoltori a New York e che, quarant’anni fa, con il suo Green Market ha letteralmente trasformato l’East Village, da quartiere malfamato nella zona di tendenza che oggi tutti conosciamo.

Il cibo “reale” nella Grande Mela

Per Lewis, la diffusione del “verbo contadino“, più che un mestiere suonava come una missione: in grado di  cambiare il volto di una città, di portare integrazione sociale e di migliorare, così, la qualità di vita dei suoi abitanti.

 Dal 1976 ad oggi, il risultato del lavoro di Lewis nella Grande Mela è stato importante: il manager, specializzato in organizzazione e sviluppo del commercio agricolo, ha attivato una cinquantina di piccoli mercati disseminati nei cinque quartieri della città e ben cinquecento nello Stato di New York.

“Considero un miracolo offrire a centinaia di migliaia di persone la possibilità di conoscere che cos’è il cibo reale e le facce di chi lo produce“, ha commentato Lewis ai giornalisti. 

Agricoltori d’Italia

Sul “cibo reale” e le “facce di chi lo produce”, l’Italia fa scuola: per ragioni climatiche e di tessuto produttivo, per l’enorme diffusione – su tutto il territorio nazionale – di piccoli agricoltori, per l’assetto urbanistico del Paese, con centri abitati per lo più medio-piccoli. Ma anche grazie a soggetti, come CiaAgricoltori Italiani – che gioca un ruolo fondamentale in ambiti come quelli della qualità e della sicurezza oltre che dell’educazione alimentare, della tutela e della valorizzazione dell’ambiente, dell’agriturismo, delle foreste e dell’agricoltura biologica. 

L’occasione dell’undicesimo compleanno, lo scorso 25 gennaio, del primo store di Eataly –  quello di Torino Lingotto –  è stata perfetta per chiamare a raccolta, da tutta Italia a Roma, gli Agrichef di Cia. 

Dalla definizione di “Agrichef” – che vanta già numerosi casi d’imitazione ma il marchio originale, depositato, è proprio degli Agricoltori Italiani – sappiamo che si tratta di un cuoco che vanta un certo livello di abilità ed esperienza e che esercita il suo 

mestiere all’interno della cucina di un agriturismo. Trasforma principalmente prodotti agricoli della propria azienda, o di prossimità, utilizzando, nella realizzazione dei piatti, ingredienti legati alla tutela della biodiversità.

Gli Agrichef di Cia 

Sono “produttori agricoli, cuochi e cuoche, ambasciatori del cibo sano attraverso la cucina in agriturismo, rispettano la stagionalità e i saperi contadini, tutelano la biodiversità”, spiega Paola Cambria che in Cia guida la Comunicazione.

Gli Agrichef selezionati per l’evento Eataly – undici come le candeline spente – hanno portato nei ristorantini del negozio di piazzale Ostiense della Capitale, piatti della tradizione contadina, con ricette regionali – originali oppure rivisitate – utilizzando prodotti stagionali rigorosamente del territorio e di loro produzione. 

Non è stato come sedersi al ristorante ma intorno a una più calorosa tavola imbandita che offre ai commensali, piatti accurati, sapori come quelli di una volta e anche un po’ la sensazione di vivere in campagna, restando in città. 

Dal Piemonte alla Sicilia, dalla Puglia alla Toscana, Umbria e Lazio (con il Centro Italia sapientemente rappresentato da agriturismi colpiti dal terremoto), ogni “ambasciatore” regionale ha proposto un piatto che fa parte della tradizione gastronomica locale e che rimanda a un “sapere” antico e semplice, lo stesso che – tramandato dai nostri nonni – sollecita nella memoria di ciascuno di noi ricordi familiari e sapori noti.

Per GnamGlam, tre sono stati gli agriturismi a salire sull’immaginario podio della serata:

Federica e Gabriele, agrichef pugliesi dell’Agriturismo Gli Ulivi a Tricase, in provincia

 di Lecce, con il piatto – per noi – più gustoso ed equilibrato della serata: Tria con ciceri e cauli (ecco la ricetta).

Maria Elena Agrichef dell’Agriturismo Villa Cicchi nelle Marche (a 4 km da Ascoli

  Piceno), con il suo Fritto Misto All’Ascolana (ricetta): una frittura magistrale.

Lia, agrichef toscana, dell’Agriturismo Villa Caprareccia a Bibbona (in provincia di Livorno) ha presentato un piatto, Peposo di Lia con sformatino di verdure di campo, secondo la ricetta di un vecchissimo libro di cucina”.

Dal Piemonte alla Sicilia, dalla Puglia alla Toscana, Umbria e Lazio (con il Centro Italia sapientemente rappresentato da agriturismi colpiti dal terremoto), ogni “ambasciatore” regionale ha proposto un piatto che fa parte della tradizione gastronomica locale e che rimanda a un “sapere” antico e semplice, lo stesso che – tramandato dai nostri nonni – sollecita nella memoria di ciascuno di noi ricordi familiari e sapori noti.

 

Ed ecco qui l’elenco di tutti gli agriturismi presenti: 

* PIEMONTE Agriturismo Punto Verde Ponti Pian dei Verdi – Regione Cravarezza, 74 Ponti (AL)

Il piatto: Ravioli al plin

* LOMBARDIA Agriturismo Cascina Carolina Via Mulino, 97 – Garlasco (PV)

Il piatto: Risotto con pasta di salame e bonarda

* MARCHE Agriturismo Villa Cicchi Via Salaria Superiore, 137 – Abbazia di Rosara (AP)

Il piatto: Fritto Misto All’Ascolana

(agriturismo colpito dal terremoto)

* TOSCANA Agriturismo Villa Caprareccia Via Bolgherese, 4 – Bibbona (LI)

Il piatto: Peposo di Lia con sformatino di verdure di campo

* LAZIO Agriturismo Lu Ceppe Via Gentili, 3 – Cittareale (RI)

Il piatto: Spaghetti all’amatriciana

(agriturismo colpito dal terremoto)

* UMBRIA Agriturismo Il Margine Case Sparse 300/a – Norcia (Pg)

Il piatto: Lenticchie e salsiccia del Margine

(agriturismo colpito dal terremoto)

* ABRUZZO Agriturismo Capodacqua Contrada Scansature, 17/A – Montegualtieri – Cermignano (TE)

Il piatto: Timballo teramano

* CAMPANIA Agriturismo Collina di Roseto Contrada Roseto – Benevento

Il piatto: Cardone beneventano

* PUGLIA Agriturismo Gli Ulivi Via Marina Serra – Tricase (LE)

Il piatto: Tria con ciceri e cauli

* CALABRIA Agriturismo Fattoria Biò Contrada S. Maria Lagarò – Camigliatello Silano (CS)

Il piatto: Antipasto del fattore

* SICILIA Agriturismo Bergi SS 286 per Geraci Siculo, Km 17,50 -Castelbuono (PA)

Il piatto: Involtini Bergi ai sapori di siciliana