Vendemmia 2023: aspettative di alcune aziende vitivinicole del territorio italiano

SUAVIA (VENETO)
Valentina Tessari – Enologa e Co-Titolare

Prevediamo un’annata sicuramente diversa rispetto a quella del 2022, soprattutto per quanto riguarda la situazione metereologica. Dopo un anno molto caldo, il meteo del 2023 è stato diametralmente opposto a causa delle piogge e delle temperature più basse. Una differenza sostanziale che ha posto le basi per un’annata particolarmente adatta alle uve bianche, generosa a livello produttivo e qualitativamente elevata. Abbiamo lavorato per garantire una produzione equilibrata anche per le vigne giovani e siamo sempre riuscite a subentrare tempestivamente con interventi fitosanitari oculati, doverosi durante una stagione più piovosa delle precedenti e che ha anche visto un ritirarsi del grande problema della flavescenza dorata. Rimaniamo fiduciose per un’annata che potrebbe darci grandi soddisfazioni, augurandoci che la fase di invaiatura e di maturazione finale delle uve avvenga in condizioni soleggiate e ventilate. Per quanto riguarda il periodo di raccolta, dopo il grande anticipo dello scorso anno dato dalla siccità, la vendemmia 2023 rientrerà nei canoni.

PICCINI 1882 (TOSCANA)
Benedetta, Ginevra e Michelangelo Piccini – Co-Titolari Piccini 1882 E Rappresentanti Del Progetto Generazione Vigneti

Nel corso della stagione primaverile, specialmente nel mese di giugno, abbondanti piogge hanno interessato la Toscana, favorendo il naturale insorgere della Peronospora, una delle più temibili malattie della vite. Il nostro team ha prontamente risposto con interventi fitosanitari, mirati a contrastarla e a limitarne i danni in termini di produzione. Le tempestive contromisure ci permettono di guardare alla vendemmia con rinnovato ottimismo, seppure con le opportune distinzioni.
Sulla Toscana costiera, dove sorge Tenuta Moraia, il regime delle precipitazioni si è attestato su livelli molto inferiori rispetto all’entroterra. In aggiunta, la presenza di terreni drenanti ha permesso ai nostri agronomi di effettuare una serie di trattamenti a base di zolfo e rame (in virtù del regime biologico) in linea con gli anni precedenti. Se il clima non tornerà a fare capricci, prevediamo un’ottima annata.
Presso Fattoria di Valiano, nel Chianti Classico, invece, la notevole abbondanza delle precipitazioni ha favorito una maggiore incidenza della malattia, soprattutto nei vigneti al di sotto dei 250 metri di altitudine, a causa del più alto tasso di umidità. Poggio Teo e San Lazzaro, le vigne poste al di sopra di questa soglia, hanno infatti riportato perdite più contenute rispetto alla media della zona nord di Vagliagli. In generale, ci attendiamo una riduzione sulla produzione di uva di circa il 30%, su una normale vendemmia nel Chianti Classico.

Mario Piccini – Amministratore Delegato Piccini

Quella in corso è stata sicuramente un’annata complessa e sfidante, in particolare per quanto riguarda la denominazione Chianti DOCG, tra le nostre punte di diamante in Toscana, che insiste su un’area molto vasta ed eterogenea. In questi territori la diversità dei terreni, dei microclimi e le differenti altitudini ci stanno consegnando un quadro a macchia di leopardo, con le propaggini settentrionali che hanno sofferto minori conseguenze portate dalla Peronospora rispetto alle zone del Senese e dell’Aretino; tuttavia, dovendo tracciare una media, stimiamo un calo di circa il 20% sulla produzione. Queste stime ci hanno fatto notare come la pressione della malattia sia stata molto più aggressiva nei vigneti ad altitudini comprese tra 150 e 250 metri, mentre i vigneti più alti e ventilati avranno meno problemi in termini di riduzione delle quantità.

LIBRANDI (CALABRIA)
Paolo Librandi – Co-Titolare

L’annata in corso è certamente un’annata anomala per la nostra area, è stata infatti caratterizzata da costanti piovosità ed umidità oltre che da temperature più basse del previsto. Questa condizione ha inoltre portato i germogli a mantenersi teneri e delicati e la vegetazione ad affrontare quindi, improvvisamente, temperature estreme. Siamo riusciti quindi ad affrontare e gestire il rischio ustioni evitando cimature incisive e sfogliatura, proprio allo scopo di proteggere i grappoli. Ovviamente la condizione di umidità dovuta alle piogge frequenti ha creato un ambiente ideale per la proliferazione degli agenti patogeni, ma il nostro personale tecnico è riuscito, con una cura ossessiva del vigneto, a contenere al massimo il danno, che comunque abbiamo subito nell’ordine di pochissimi punti percentuali.
L’annata risulta quindi, in generale, di difficile gestione. Tuttavia, le uve non presentano al momento particolari criticità e ci aspettiamo un buon raccolto, sicuramente non particolarmente abbondante ma comunque qualitativo.

CANTINA TORREVILLA (LOMBARDIA)
Massimo Barbieri – Presidente

Siamo molto fiduciosi e ad ora prevediamo un’annata positiva. Ad oggi abbiamo avuto la fortuna di rimanere esclusi dai pesanti rovesci degli scorsi giorni, sia per quanto riguarda la grandine sia per quanto riguarda il forte vento e questo ci fa ben sperare in una fase finale di maturazione che porti buoni risultati qualitativi e di resa. Se lo scorso anno si è dovuti intervenire con una vendemmia decisamente anticipata, quest’anno prevediamo di tornare nei canoni e prevediamo un inizio della raccolta non eccessivamente in anticipo ma nemmeno in ritardo. Come Gruppo Torrevilla stiamo procedendo con successo anche nel Progetto La Genisia, con i nostri agronomi in piena attività per monitorare l’attività dei conferitori e garantire una qualità delle uve elevata.

COSTARIPA
Mattia Vezzola – Titolare

Nonostante sia molto presto per poter fare delle previsioni accurate, mancando dieci giorni alla raccolta delle uve chardonnay e trenta giorni a quella delle uve rosse, possiamo dire che fino ad ora la zona della Valtenesi è stata intaccata solo per una minima percentuale, tra il 5 e il 12%, dagli eventi meteorologici grandinigeni. Questo porterà, naturalmente, ad una lieve perdita esclusivamente sulla quantità; tuttavia, la vendemmia manuale in ogni vigneto, tradizione e marchio di fabbrica di Costaripa, ci ha sempre consentito di garantire un’eccellente qualità del raccolto e dei relativi vini.