Beviamoci Sud: vini del Sannio sempre più protagonisti

Diecimila ettari vitati, 7.900 vignaioli, circa cento aziende imbottigliatrici per oltre un milione di ettolitri di vino prodotto, tre denominazioni di origine e una indicazione geografica per più di sessanta tipologie di vini, un potenziale di cento milioni di bottiglie. Questi sono gli elementi salienti del vigneto Sannio, che permettono alla provincia beneventana di presidiare il primo posto nel comparto vitivinicolo della Campania con il 50% della superficie viticola e della produzione vinicola regionale. E poi c’è lo straordinario patrimonio di biodiversità declinato nei nomi dei vitigni che caratterizzano questo territorio: Aglianico, Sommarello, Piedirosso, Sciascinoso, Agostinella, Falanghina, Cerreto, Coda di volpe, Grieco, Malvasia, Fiano, ma anche Passolara di San Bartolomeo, Olivella, Carminiello, Palombina, Moscato di Baselice.

Chi attraversa le colline del Sannio può comprendere bene il ruolo della viticoltura: fattore identitario del territorio, fonte di sostentamento economico per la popolazione, attività umana capace di tutelare e arricchire il paesaggio naturale. In alcune aree – in particolare quelle tra il massiccio del Matese e il Taburno, e dalle pendici del Taburno al fiume Calore – la vite e la sua epoca vegetativa, scandiscono il tempo della vita della comunità locale.

Tutto ciò spiega bene i motivi per cui, nella provincia più agricola della Campania, il primo posto nella produzione di reddito in agricoltura spetti proprio al comparto vitivinicolo, oggi attraversato da un rinnovato entusiasmo: un’area tradizionalmente viticola si sta rapidamente trasformando in un centro vinicolo di grande pregio, con la nascita di nuovi imprenditori e nuove tecniche di conduzione agricola, nel segno di una tradizione capace di rinnovarsi. Un movimento sostenuto sia da vignaioli indipendenti di grande qualità come Marenza Pengue della cantina Fosso degli Angeli a Casalduni, sia da cooperative capaci di riunire migliaia di viticoltori come La Guardiense di Guardia Sanframondi.

Un seminario sul Sannio promosso dal Consorzio locale, molto utile ai fini della comprensione della sua offerta di specialità vinicole, si è svolto di recente a Roma (6-8 maggio 2023), nell’ambito della quinta edizione di Beviamoci Sud, un festival dei grandi vini del Sud ideato e realizzato da Marco Cum (Riserva Grande) con la collaborazione di Andrea Petrini (Percorsi di vino) e del giornalista enogastronomico Luciano Pignataro. In degustazione alla cieca una batteria di etichette capaci di illustrare i vitigni caratteristici della zona.

In primo luogo la Coda di volpe, Jenn’emois Coda di volpe Sannio dop di Fattoria Ciabrelli: dimostra che la Coda di volpe è perfetto come vino immediato ma regala sorprese con l’invecchiamento.

Quindi la Falanghina, considerata da sempre il vino ideale da abbinare alla verace pizza napoletana, deve il suo nome alla ‘falanga’, il palo utilizzato per appoggiare ceppi di vite, che rappresenta la linea di confine tra la viticoltura greca e quella latina. Il Poggio Falanghina del Sannio dop della Famiglia Fusco è floreale, lungo e acido. La Falanghina del Sannio spumante dop Metodo Classico di Fontana Reale esprime note di pasticceria e zafferano.

Quindi è la volta della cosiddetta Barbera che in realtà è la Camaiola, uva a bacca rossa adottata soprattutto nella Valle Telesina, terza per ordine di importanza nello scenario produttivo dei vini rossi sanniti, con caratteristiche
morfologiche peculiari che la rendono diversa da quelle dell’omonimo e ben più celebre vitigno piemontese. Il Nero Piana Barbera del Sannio di Cantina Morone esprime una rustica sensazione fruttata, poco tannino e tanta acidità.

Infine, il re dei rossi campani (diffuso anche in Basilicata e nella parte alta della Puglia): l’Aglianico, il vitigno a bacca nera più diffuso nel Sannio, coltivato da secoli nelle aree a maggiore vocazione della provincia, dove si è adattato in maniera perfetta ai diversi ambienti collinari, segnando l’identità della vitivinicoltura locale. L’Aglianico del Taburno docg Rosato di Fontanavecchia è molto piacevole. L’Aglianico del Taburno docg di Fattoria La Rivolta è intrigante e promette una lunga vita. Il Tumulto Aglianico del Taburno docg di Torre del Pagus è levigato, morbido e balsamico.

Una serie di assaggi che bene evidenziano la grande rinascita di un territorio ricco di storia, valori enoici, bellezza e cultura. Ma il Sannio è stato solo uno dei territori del Meridione ospitati dalla quinta edizione di Beviamoci Sud: grande spazio anche ad altri areali campani, all’emergente Calabria, alla grande varietà delle ‘Puglie’, ai piccoli ma combattivi Basilicata e Molise, all’exploit dell’Etna, alla tradizione della Sicilia occidentale. Con qualche “escursione” pure nel Lazio e in Abruzzo.

Insomma, con la partecipazione di oltre 80 cantine produttrici di vino, alcune presenti in banchi condivisi, circa 500 etichette in degustazione e quasi mille visitatori, Beviamoci Sud si conferma una bella opportunità per la diffusione della viticoltura meridionale.

Box Beviamoci Sud
I vini premiati
 
Beviamoci Sud ha premiato una lista di Eccellenze 2023, ovvero le etichette di maggior pregio prodotte dalle aziende espositrici, selezionate grazie alla valutazione di una giuria tecnica.
I vini che hanno guadagnato le menzioni speciali, ottenendo oltre 90 punti di valutazione, sono i seguenti, elencati nelle rispettive categorie in ordine alfabetico:
 
Spumanti
Asprinio Metodo Classico Dosaggio Zero – Altocampo – Campania
Asprinio Metodo Classico Mattia – De Angelis Asprinio – Campania
La Stipula Bianco – Cantine del Notaio – Basilicata

 
Bianchi
Fiano D’Avellino Riserva Sequoia – Fonzone – Campania
Principe G Bio – Spadafora Vignaioli in Sicilia – Sicilia
Valle D’Itria Bianco Silos – Lasorte Cuadra – Puglia
 
Rosati
Cirò Rosato Segno – Librandi – Calabria
Piluc Orange Wine – Poggio Alla Meta – Lazio
Rosato Torre-Kalena – Steiger-Kalena – Molise
 
Rossi
Cirò Rosso Superiore Riserva Ripe del Falco – Ippolito 1845 – Calabria
Parco Marano – Giancarlo Ceci – Puglia
Quæstio – Masseria di Sessa – Campania
 
Vini speciali
Bianco al miele Elixir – Agricoltura Pacienza – Calabria
Moscato Passito di Saracena – Cantine Viola – Calabria