Il Bardolino

La denominazione di origine controllata Bardolino identifica alcuni vini rossi e rosati prodotti in provincia di Verona nei comuni di Affi, Bardolino, Bussolengo, Caprino, Cavaion, Castelnuovo, Costermano, Garda, Lazise, Pastrengo, Peschiera, Rivoli Veronese, Sommacampagna, Sona, Torri del Benaco e Valeggio.

Era conosciuto in passato col nome di Rosso del Garda e Svetonio ci narra che era il preferito da Giulio Cesare, nel Medioevo veniva prodotto dai monaci dell’Abbazia di San Zeno che permisero la diffusione del vitigno nella parte orientale del lago.

Lo storico e cronista veneziano Marin Sanudo nel XVI secolo lo definì ‘perfectissimo‘. In seguito assunse la denominazione Bardolino dal nome del paese che si trova al centro della zona classica nella quale viene allevato.

Il nome Bardolino pare derivi da Bardali, figlia del re Auleto e nipote di Manto che fondò la città di Mantova.

All’esame visivo si presenta con un colore rosso rubino chiaro, il profumo è tenue ed elegante, il sapore è asciutto su caratteristico fondo amarognolo e ha il pregio di essere uno dei vini di più facile, pronta e piacevole bevuta che esistano.

E’ parente del Valpolicella con il quale condivide le stesse uve locali e autoctone: Corvina Veronese, Rondinella, Molinara e Negrara ma si differenzia per il terreno diverso sul quale viene coltivato che gli conferisce un carattere più allegro e meno impegnativo.

Quando viene prodotto nella zona più antica e tradizionale nelle vicinanze del lago assume la denominazione Classico, pur non rilevando sensibili variazioni qualitative.

Il Bardolino Superiore invece viene sottoposto a invecchiamento e ha un tenore alcolico più elevato e un corpo più complesso e pieno. La temperatura di servizio è di 16-18 °C e si abbina con le minestre e il pollame, soprattutto con le quaglie in tegame, il piccione alla veneta, il coniglio alle erbe.

Esiste anche una versione rosata denominata Chiaretto che viene servita a 14 °C e anche la versione Novello.