Quando l’impresa è sociale: il caso di Cibo agricolo libero

Stagionati al fresco: i formaggi “liberi” di Rebibbia – l’evento che GnamGlam ha organizzato lo scorso 28 maggio – vi ha fatto conoscere la storia del caseificio, nato all’interno del carcere femminile romano di Rebibbia: Cibo agricolo libero.

Una realtà che dà lavoro, per ora, a quattro detenute della Casa Circondariale – le candidate “casare” a cui è stato somministrato un corso di formazione, inizialmente, erano 15, alla fine, ne sono state selezionate 4 – le quali producono 20 chili al giorno di 4 tipi diversi di formaggi e una ricotta, con 200 litri di latte crudo biologico provenienti da una cooperativa di Poggio Mirteto in Sabina.

Di proposito ai formaggi non sono stati dati nomi: “All’interno del carcere – ci dice Mancino – tutto, dalle celle alle stesse detenute, viene identificato con un numero, allo stesso modo c’è il formaggio n.1 il n. 2 ecc. (che fa riferimento anche al grado di stagionatura).

I formaggi sono già venduti nello spaccio del carcere e serviti nei ristoranti che fanno capo al marchio D.O.L. ma ora saranno anche presenti nel mercato della Coldiretti al Tiburtino.

Di tutto questo, abbiamo parlato insieme allo stesso Vincenzo Mancino  su Radio Città Futura:

Vincenzo Mancino è anche fondatore anche di Dol (Di Origine Laziale) – nato il 28 gennaio 2006 nella zona di Centocelle a Roma – con lo scopo di portare la qualità dell’enogastronomia del Lazio alla portata di tutti, anche e soprattutto in aree periferiche metropolitane.

L’evento

I formaggi offerti in degustazione – quattro in tutto, prodotti con latte crudo biologico (“il latte pastorizzato è come se fosse morto ed io volevo realizzare un prodotto ‘vivo’“) – erano abbinati a una selezione di birre artiginali.

A guidarci nel percorso di degustazione, Roberto Muzi, docente Master of Food di Slow Food.

N° 2 
Candidum
Stagionato circa 30 gg a forma di piramide troncata. Dalla crosta regolare e dalla pasta semi dura, dal gusto deciso che riporta alla mente i sapori di vegetali fermentati con profumi di latte di pecora fresco e fungo.
N° 3
Le Mura
Stagionato circa 40 gg a forma di mattonella. Pasta semidura, crosta ricoperta da una foglia di limone biologico dal gusto intenso di latte con sentori vegetali e di frutta secca, lontano un citrico molto piacevole.
N°4
Fico
Caglio vegetale, stagionato circa 30/50 giorni a forma di mattonella quadrata  Pasta semidura con profumi vegetali tipici e un ritorno dell’aromaticità della foglia di fico, in gustolfattiva. Avvolto in foglie di fico. 
N° 6 
Roccaforte
Stagionato circa 50/60 gg, a forma di cilindro  dalla pasta semidura e striature erborinate, dal profumo e dal gusto tipici del roquefort innestato in cagliata. 
Il menu:
– Tagliere di formaggi
– Cheesecake al Candidum con pomodorini e pancetta
Risotto verde di Roccaforte 
Spiedini di mango e pecorino Fico
Bocconcini con pollo e formaggio Le Mura aromatizzati al limone 
Ricottamisù ai frutti rossi
 Stagionati al fresco: i formaggi “liberi” di Rebibbia è stato un evento organizzato in home restaurant presso la “GnamGlam Home”.