Nerello mascalese di contrada, dalla “scuderia” Cornelissen

Ho visitato la cantina di Frank Cornelissen a fine dicembre 2015. Al termine della conversazione, ho avuto l’opportunità di assaggiare due vini della sua scuderia: entrambi realizzati con uve di nerello mascalese, hanno in comune sensazioni olfattive di frutta rossa, fiori e spezie, ma presentano sfumature distinte poiché provenienti da due contrade diverse. Bisogna infatti ricordare che, come altri vitigni nobili (pinot nero, nebbiolo) il nerello mascalese ha una spiccata sensibilità all’annata e al territorio di provenienza. Anche a distanza di pochi chilometri possono venire vini con caratteristiche molto diverse tra loro.

Il primo vino assaggiato, annata 2014, viene dalla contrada Chiusa Spagnolo (15 gradi di tasso alcolico). Questo cru è quasi “nebbiolesco”. Appena un po’ chiuso, è un vino di grande struttura, molto caldo, dai tannini aggressivi. Ciononostante sa essere fine ed elegante. Lascia comunque un ricordo di potenza.

Il secondo vino, sempre del 2014, viene dalla contrada Feudo di Mezzo Porcaria. Presenta al naso una maggiore intensità di profumi rispetto al primo. In bocca è denso e grasso, manifesta un grande corpo al palato. È davvero caldo ed esplosivo: d’altra parte te lo immagini così un vino fatto di… lava. Conserva certamente grande finezza, lunghezza e persistenza.

“Mi piacciono i vini con lunghezza e corpo”, spiega Cornelissen. E noi condividiamo. Siamo d’accordo con lui anche su un altro punto: “Questi vini ti ricordano il territorio. Sono vini con carattere e personalità: c’è l’Etna, c’è tannino, ci sono sentori minerali, si sente la pietra lavica”.