Verdicchio Castelli di Jesi: 50 anni di successi per la Doc

Si festeggiano quest’anno i 50 anni della doc del Verdicchio dei Castelli di Jesi, uno dei bianchi più conosciuti e popolari.

In “Bianco come il vino”, organizzato nell’ambito di Collisioni Jesi da Istituto Marchigiano dei vini e da Collisioni Festival – esperti e buyer internazionali si sono confrontati sulle tendenze del mercato mondiale, dove cresce l’export dei vini bianchi fermi italiani, di cui il nostro Paese è il primo al mondo.

A trainare la domanda è la crescita dei consumi tra donne e giovani, che prediligono vini leggeri e dal gusto fruttato, ma anche l’avanzata degli autoctoni tra cui il Verdicchio.

I dati confermano il felice momento della doc marchigiana: il 38% dei consumatori italiani di vino beve Verdicchio, il 10% lo cerca per l’aperitivo, 2 ristoranti italiani su 3 lo hanno in carta ed è il vino delle Marche più noto tra i turisti. “In dieci anni l’export del Verdicchio è cresciuto di quasi il 50% ed è conosciuto dal 64% dei turisti nelle Marche”, dice Alberto Mazzoni, direttore dell’Imt.

La produzione di bottiglie, prosegue, è di 18 milioni, circa la metà destinata all’estero, soprattutto agli Usa (22%), seguiti da Nord Europa (20%), Germania (17%), Regno Unito (8%), Cina (6%). Sono 2.190 gli ettari coltivati, di cui 600 reimpiantati, 493 le aziende produttrici.

Contingentata la produzione, triplicata la superficie media di ettari vitati per azienda, rinnovato oltre un quarto del vigneto e con l’imbottigliamento fuori zona calato del 75%, negli ultimi 10 anni, continua Mazzoni, “le scelte fatte sul Verdicchio hanno premiato, ma dopo il salto di qualità nel bicchiere occorre ora quello del prezzo medio, ad oggi piuttosto basso. Dobbiamo lavorare per affermare il valore del prodotto in termini commerciali: abbiamo il bianco fermo da 4 anni più premiato dalle guide italiane, vinciamo nella qualità ma, in termini calcistici, ogni volta portiamo a casa 2 punti anziché 3”.

Bisogna quindi lavorare di più sul marketing.