Extravergine: doveroso educare alla qualità

“Un tassello prezioso nel quadro degli obiettivi del piano olivicolo nazionale”. Commenta così, Agrinsieme – coordinamento costituito dalle organizzazioni professionali Cia, Confagricoltura, Copagri – la campagna istituzionale del Mipaaf  “Olio Extra Vergine. La sua ricchezza. La nostra fortuna“.

Per una cultura dell’olio extravergine

Complici testimonial come gli chef Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani e la food blogger Chiara Maci, la campagna – partita nel mese di aprile – avrà il compito di promuovere tra i cittadini, il consumo di olio extra vergine di oliva e sensibilizzare sulla lettura dell’etichetta.
Per Agrinsieme è, infatti, fondamentale diffondere una cultura dell’olio extra vergine di oliva quale prezioso alimento in grado di esaltare i prodotti della nostra cucina e indispensabile per il suo apporto nutrizionale e benefico sulla salute. Occorre poi, chiarire bene le differenze che esistono tra le tipologie di olio di oliva esistenti sul mercato, elevandolo dallo status di commodity indistinta, la cui scelta si basa troppo spesso sul prezzo esposto sullo scaffale.

Le migliori carte dell’olio 

Un consumo più informato avrà anche l’effetto positivo di accrescere la produzione di oli certificati Dop e Igp che oggi si attesta intorno al 2%-3% in volume della produzione complessiva nazionale. Parliamo di un enorme patrimonio di indicazioni territoriali (46 in totale) spesso sconosciute dai cittadini e non valorizzate adeguatamente in ambito di ristorazione. Un contest ad hoc sulle migliori “carte dell’olio” soprattutto nella ristorazione aiuta a far conoscere il valore e la ricchezza dei nostri oli, al pari di quello che avviene con i vini e risponde più in generale, a quanto da tempo sostenuto dal Coordinamento.

Educare i cittadini alla qualità

Altrettanto necessario – precisa ancora Agrinsieme – è educare ad una lettura critica e consapevole dell’etichetta del prodotto, rendendo il cittadino capace di comprendere meglio le differenti indicazioni obbligatorie e facoltative, e autonomo nel riconoscere l’adeguato valore alla qualità, grazie agli adeguati strumenti forniti. Occorre contribuire ad un percorso di promozione del consumo consapevole, che si ottiene rendendo iniziative come quella del Mipaaf non solo efficaci ma periodiche, coordinate e capillari. Restiamo, inoltre, in attesa che si attuino in maniera completa le misure a sostegno della produzione nazionale, necessarie per rilanciare il comparto.