Il Barbaresco

E’ un vino rosso originario della provincia di Cuneo, nel territorio dei comuni di Barbaresco, Treiso e Neive e nella frazione San Rocco Senodelvio del comune di Alba.

Viene ricavato esclusivamente dalle uve del vitigno Nebbiolo e secondo il disciplinare deve avere un grado alcolico minimo di 12,5° (anche per la tipologia Riserva) ed essere invecchiato per almeno 26 mesi dei quali minimo 9 in botte (rispettivamente 50 mesi di cui 9 in legno per la tipologia Riserva). Nell’immaginario popolare viene considerato il fratello minore del Barolo, rispetto al quale viene allevato in una posizione diametralmente opposta a nord-est di Alba.

Nel 1894 il primo direttore della Scuola enologica di Alba e proprietario del Castello di Barbaresco, l’agronomo Domizio Cavazza, riunì i vignaioli della zona in una cantina sociale per proporre il Nebbiolo, che fino ad allora era confluito nella produzione del Barolo, con la denominazione del comune più importante e rappresentativo del loro territorio: Barbaresco. Tale iniziativa venne presa dopo il rifiuto di unificare le due zone di produzione vinicola e dal 1933 la legge sul riconoscimento dei vini tipici stabilì l’autonomia del Barbaresco rispetto al Barolo.

All’esame visivo si presenta con un colore rosso granato vivo non troppo intenso, tipico di tutti i vini ricavati dal vitigno Nebbiolo; all’assaggio ha sentori di frutta in confettura, soprattutto di pesca, note di cannella, pepe verde e vaniglia, un sapore asciutto, pieno e austero ma non scorbutico. Tali caratteristiche conferiscono al Barbaresco una bevuta più facile e piacevole del fratello maggiore e ha una tradizione meno importante e ingombrante che gli hanno consentito di aprirsi all’innovazione e di modernizzarsi prima.

Tutto questo è avvenuto anche grazie all’intraprendenza di Angelo Gaja, il produttore più famoso del Barbaresco, che ha permesso di farlo apprezzare in tutto il mondo dai grandi cuochi, che ne hanno favorito la diffusione.