Perché mangiamo, cosa mangiamo?

È proprio vero: prima che con la bocca, tutti noi mangiamo con gli occhi. E con i ricordi. Con i suoni (o i rumori) e le atmosfere che ci circondano.

In Why you eat What you eat: the science behind our relationship with food la neuropsicologa Usa Rachel Herz ha spiegato “perché ci piace quel ci piace”, provando a chiarire cosa influenza il nostro gusto quando mangiamo.

Quel che è certo, è che quando facciamo la spesa, scegliamo con gli occhi: “Noi umani siamo soprattutto essere visivi”, osserva Vincenzo Russo che insegna Psicologia dei consumi e neuromarketing all’Università Iulm di Milano.

Emozioni e cibo sono strettamente connessi. Per questo, ad esempio, amiamo i cibi che ci riportano all’infanzia. Ed è lo stesso motivo per cui, molti bambini tendono a rifiutare cibi nuovi, proprio per la difficoltà a “categorizzarli”. “Il nostro cervello cerca delle coerenze“, spiega Russo: così, una musica dolce ci fa percepire il cioccolato più gustoso oppure le patatine più fresche.

C’è chi studia quale musica possa valorizzare una degustazione: “Un Cabernet Sauvignon bevuto ascoltando i Carmina Burana sarà percepito come più intenso e complesso dello stesso vino in altre situazioni”, racconta Russo. Esattamente come i vini assaggiati “nella cantina di produzione ci sembrano migliore di quando li beviamo a casa”, conclude.