L’Italia prima al mondo nella produzione di vino

Era dal 1999 che la produzione italiana di vino non superava i 55 milioni di ettolitri. È successo infatti con la vendemmia 2017 – con 55,8 milioni di ettolitri e una crescita del 21% rispetto all’anno prima – che ha consacrato l’Italia come leader mondiale, permettendole di superare la Francia che invece si ferma a 46 milioni.

E se la Spagna non va oltre i 42 milioni – pure in crescita del 20% – il nostro Paese ha anche stracciato tutti gli altri produttori extra europei: come gli Usa che hanno prodotto 23 milioni di ettolitri, secondo l’Oiv. 

 

Cotarella: la tecnologia aiuta

Ad Assoenologi, invece, non si sbilanciano sulla qualità della vendemmia di quest’anno che appare molto differenziata da regione a regione: le stime sono effettuate sulla base di un primo 15% di uve già in cantina che possono essere confermate solo se le condizioni meteo di settembre e ottobre, quando le operazioni di raccolta conosceranno il proprio clou, non subiranno stravolgimenti. 

Le precipitazioni abbondanti degli ultimi mesi hanno portato, sia in Italia che in Francia, a condizioni di umidità diffusa che hanno favorito il ritorno degli attacchi di peronospora e oidio spingendo i viticoltori a massicci trattamenti in vigneto.

“La tecnologia di certo ci aiuta – spiega Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi – in annate come queste i possibili rimedi sono più alla portata per i vini bianchi che per i rossi. Perché con l’abbondanza di acqua e di umidità ad essere danneggiate sono le bucce degli acini che per i bianchi vengono eliminate prima delle fermentazioni mentre per i rossi restano l’elemento dal quale dipendono molte delle qualità organolettiche dei vini. Per i rossi quindi se la buccia è danneggiata è dura”.

 

Puglia sul podio, Sicilia penalizzata dal tempo

Quanto ai dati regionali, la leadership produttiva tornerebbe alla Puglia con 11,9 milioni di ettolitri (nonostante le forti grandinate degli ultimi giorni che hanno penalizzato i vigneti di Negramaro nel Salento) che così precede il Veneto (con 10,1 milioni). Ma incrementi a doppia cifra si registrano in molte regioni: si va infatti dal +35% di Lazio e Umbria al +30% dell’Emilia Romagna ai progressi di Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Campania, Puglia e Sardegna tutte con crescite superiori al 20%.

Piogge e grandinate hanno invece penalizzato i raccolti in Sicilia dove non si andrà oltre un +8%. Alla crescita dei volumi deve ora seguire un rinnovato impegno sui mercati. A giugno, dopo mesi di stallo, il ministro delle Politiche agricole, Centinaio, ha finalmente sbloccato i finanziamenti Ue (circa 102 milioni di euro l’anno) per la promozione all’estero del vino rimasti incagliati da un’ondata di ricorsi amministrativi nella campagna 2016-17. Nelle settimane successive molte regioni hanno provveduto ad emanare i bandi per la presentazione dei progetti. Anche se sullo sfondo restano intatti i nodi giuridici che avevano scatenato i ricorsi.