Patto di filiera tra olivicoltori eroici per salvare il patrimonio nazionale olivicolo

Patto di filiera per la salvaguardia del patrimonio nazionale olivicolo tra Farchioni e un gruppo di olivicoltori eroici

Sabato 1 luglio 2023 il progetto va in onda su Rai 1 a Linea Verde Explora 

Sette pionieri del mondo olivicolo che aderiscono al progetto dell’‘Olivicoltura eroica’, nato per salvaguardare e promuovere il patrimonio olivicolo nazionale e ispirato al claim che anima l’attività della famiglia Farchioni fin dal 1780: il futuro è nelle nostre radici”. Una grande azienda come Farchioni Oli che mette a disposizione storia, esperienza, competenza e risorse per una missione ambiziosa che parte da una sfida complessa: il recupero di ulivi ultracentenari che hanno un enorme valore paesaggistico e di ulivi coltivati su pendenze superiori al 30% o su terrazzamenti oppure in piccole isole o sopra i 500 metri. Sono questi i protagonisti di un progetto innovativo che vuole promuovere l’olivicoltura eroica. Il progetto sarà protagonista di Linea Verde Explora, condotto da Federico Quaranta e Daria Luppino, in onda sabato 1 luglio alle ore 12.00 su Rai 1 e Raiplay. La trasmissione farà tappa proprio a Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo, sede di Farchioni Oli.

Come spiega Marco Farchioni, owner ed export manager dell’azienda, “alimentare le nostre radici è anche ripartire da quegli ulivi che hanno le caratteristiche della coltivazione eroica. Presenti in tutta Italia, oggi spesso in stato di abbandono perché non ci sono più i vecchi proprietari che li coltivavano oppure perché è troppo costoso continuare la produzione”. L’idea del recupero, racconta Marco, “nasce dall’antico bosco di ulivi sottostante il belvedere di Montefalco, in provincia di Perugia: un bosco abbandonato che Pompeo Farchioni, mio padre, ha deciso di far rivivere e rimettere in produzione avviando un progetto di sostenibilità sociale e ambientale”.

Al fine di garantire il successo di questo progetto e ispirata dal concetto di responsabilità sociale d’impresa, la famiglia Farchioni ha stipulato il 9 giugno scorso un patto di filiera con un gruppo di olivicoltori eroici, provenienti dalle regioni italiane più vocate: Toscana, Umbria, Lazio, Puglia, Campania, Sardegna. In questo modo, l’azienda si pone alla testa di un movimento di salvaguardia del patrimonio olivicolo nazionale che si vuole allargare sempre più ad altre realtà ‘eroiche’. Aderendo al disciplinare, gli olivicoltori coinvolti conferiscono a Farchioni o la materia prima (le olive) o la materia trasformata (l’olio), sempre nel rispetto di protocolli formali che assicurano gli standard qualitativi del prodotto finale. Questo marchio diventa così un elemento di distinzione e di creazione di valore per tutto il movimento olivicolo nazionale. 

Oltre a Marco Farchioni, in rappresentanza dell’azienda di famiglia con sede a Gualdo Cattaneo (Perugia), fanno parte del gruppo di pionieri: Maria Pina Casula, presidente della cooperativa Assolisa di Sassari; Pierdomenico De Iulis di Agrisirole Soratte, società sita a Sant’Oreste (Roma); Angelo Di Blasi, proprietario dell’azienda agricola Rodyum a Pisciotta nel Cilento (Salerno); Filippo Legnaioli, titolare dell’azienda Erta di Quintole a Impruneta (Firenze) e presidente del Frantoio del Grevepesa a San Casciano Val di Pesa; Michele Porcu, titolare dell’azienda agricola I Greppi di Silli a San Casciano (Firenze); Pasquale Roccia, proprietario dell’oleificio Roccia di Ascoli Satriano (Foggia); Stefano Rovida di Poggio Borgoni a San Casciano (Firenze).

Secondo il disciplinare, gli oliveti eroici sono individuati sulla base di alcuni requisiti: pendenza del terreno superiore al 30%, sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni, presenza sulle piccole isole, presenza sulla superficie da oltre 100 anni. Il progetto conta pure sul coinvolgimento diretto dei consumatori che, acquistando questo olio da olivicoltura eroica, diventano co-protagonisti attivi di un impegno orientato alla salvaguardia e alla promozione della storia agricola nazionale.