La Barbera

E’un vitigno a uva nera originario del Piemonte, dove tutt’oggi è largamente diffuso. In purezza o in unione con altri vitigni dà luogo ai seguenti vini a Denominazione d’origine: Alba, Albugnano, Barbera d’Alba, Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato, Barbera del Monferrato Superiore, Botticino, Canavese, Capriano del Colle, Casteggio, Castel San Lorenzo, Cellatica, Colli Bolognesi, Colli d’Imola, Colli di Parma, Colli Euganei, Colli Martani, Collina Torinese, Colline Novaresi, Colline Saluzzesi, Colli Piacentini, Colli Tortonesi, Coste della Sesia, Franciacorta, Gabiano, Garda, Lago di Corbara, Monferrato, Oltrepò Pavese, Piemonte, Pinerolese, Riviera del Garda Bresciano o Garda Bresciano, Rosso di Cerignola, Rubino di Cantavenna, San Colombano al Lambro o San Colombano, Sannio, Val Polcevera, Valsusa.

Esiste anche una varietà rara denominata Barbera bianca, allevata in pochi vigneti e vinificata con altri vitigni locali tra cui Cortese, Favorita, Moscato e Timorasso.

Il Barbera d’Alba è una varietà allevata in vari comuni della provincia di Cuneo da uve Barbera con eventuale aggiunta di uve Nebbiolo (massimo 15%), grado alcolico minimo 12°. La varietà Superiore raggiunge la gradazione minima di 12,5° e viene sottoposta ad un invecchiamento di almeno 12 mesi di cui 4 in botti di rovere.

Il Barbera d’Asti senza altra specificazione è destinata al vino rosso prodotto in numerosi comuni in provincia di Asti e Alessandria da uve Barbera minimo 90%, invecchiato almeno 4 mesi con gradazione minima di 12°; se l’invecchiamento si protrae per almeno 14 mesi, di cui minimo 6 mesi in botte di rovere, ha diritto alla qualifica Superiore (minimo 12.5°).

Il Barbera del Monferrato viene prodotto in vari comuni delle provincie di Asti e di Alessandria e viene ricavato per l’85% da uve Barbera e da uve Freisa, Grignolino e Dolcetto (massimo 15%), la variante Superiore deve raggiungere i 12,5° e 14 mesi di invecchiamento di cui minimo 6 in botti di rovere.

Il Barbera venne travolto nel 1986 dallo scandalo del metanolo e da allora ha cambiato la sua precedente immagine di vino popolare di qualità non eccelsa fino a diventare un grande vino di accertata nobiltà. Il merito è della sua versatilità che le permette di adeguarsi alle più diverse esigenze: può essere rossa, bianca, ferma, frizzante e perfino spumante, giovane o maturata in barrique. Ha un gusto asciutto, sapido e robusto, non molto tannico ma con una nota acidula importante da giovane che diventa più armonica, morbida e complessa con l’invecchiamento. Ha un carattere deciso ma ha un sesso ambiguo: femmina per i piemontesi e per Giosuè Carducci:

Generosa Barbera
bevendola ci pare
di essere soli in mare
sfidanti la bufera

maschia per Francesco Pastonchi:

Ma il tuo possente
rosseggiante Barbera, che sue spume
subito acqueta e nel cristal si acqueta
profondo.

La Barbera è diventata un vino nobile grazie alla maturazione in barrique che ha permesso di arrotondare la sua spigolosa acidità e di colmare la sua lieve carenza di tannini. Questa procedura di affinamento venne adottata dal produttore Giacomo Bologna che per il gusto del paradosso diede il nome alla Barbera nata dall’affinamento in barrique, che le donava grazia e armoniosità tutte femminili, di Bricco dell’Uccellone con evidente allusione fallica.

Come detto, il disciplinare riconosce tre versioni di Barbera: d’Alba, d’Asti e del Monferrato: la prima ha aromi simili al Barolo, la seconda a piena maturazione ha un bouquet di sentori di miele, tabacco, mandorle amare ed erbe, cioccolato e ciliegie ed ha una longevità superiore rispetto a quella d’Alba. E’ invece più difficile individuare le differenze fra il Barbera d’Asti e quello del Monferrato perché convivono sugli stessi terreni sovrapponendosi. Nella pratica il Barbera d’Asti è un vino più impegnativo mentre quello del Monferrato viene reso più giovane e bevibile. L’Asti poi è più fermo mentre il Monferrato è lievemente frizzante vinificato con piccole percentuali di Freisa, Dolcetto o Grignolino.

Esistono tre sottozone di grande pregio nella Doc Barbera d’Asti Superiore: la prima è quella di Nizza (Monferrato) dove la Barbera è più elegante e profumata, la seconda prende il nome dal torrente Tinella che da una Barbera generosa e longeva, colorata, corposa e aromatica con una maturazione tardiva, la terza è quella dei Colli Astiani, che fornisce in vino di imperiosa personalità.