
Nella tradizionale pasta alla norma le melanzane richiedono una lavorazione meticolosa se davvero si vogliono raggiungere dei buoni risultati. Come si fa, pertanto, se alla fine la domenica arriva e la voglia di lunghe preparazioni è scarsa?
Una esecuzione più semplice e rapida
È possibile cucinare un buon piatto di pasta usando le melanzane fresche ed evitare che appassiscano in cucina in attesa di chissà quale pedante operazione?
La ricetta di spaghetti alla crema di melanzane che proponiamo qui concilia bene il gusto con la rapidità di esecuzione. Qualcuno potrebbe chiamarla norma “rovesciata” o “in negativo”. Ma non sembra conveniente chiamarla così. Non soltanto per non correre il rischio di turbare la suscettibilità di un eventuale commensale siciliano, il quale potrebbe trovare sacrilego il paragone. Ma soprattutto perché è sempre meglio evitare di promettere una parentela di sapori se questa non c’è. Di sicuro, infatti, il risultato di questo piatto è completamente diverso rispetto alla tradizionale pasta alla norma.
La crema di melanzane
Per la crema servono intanto due melanzane tonde. Si privano delle estremità, poi si tagliano a metà in senso longitudinale, si poggiano sulla leccarda coperta da carta da forno con la buccia rivolta verso l’alto. Con i rebbi di una forchetta bucherellare le bucce e lasciare in forno, precedentemente scaldato a 220 gradi, per 40 minuti. Vi accorgerete che il tempo è fatto quando la buccia sarà evidentemente raggrinzita. Tirate fuori le melanzane, rigiratele, con un cucchiaio tirate via la polpa e riponetela in un colino: schiacciate un po’ con pazienza per eliminare il liquido di vegetazione rimanente. È un’operazione necessaria se non volete fare i conti con l’amaro tipico di questi ortaggi.
In un mixer mettete insieme questa poltiglia grigio-marrone con menta, basilico, ricotta salata in abbondanza (senz’altro preferibile al pecorino per la sua maggiore freschezza), un filo d’olio extravergine di oliva, un pezzetto di aglio grattato. Se proprio non tollerate l’aglio e se nemmeno le sue molteplici qualità medicinali bastano per convincervi del sacrificio scegliete un olio soltanto aromatizzato all’aglio, evitando così l’uso del bulbo. Aggiungete poi una bella grattata di pepe nero (avete presente la gricia?). Versate il succo di un limone: è assolutamente indispensabile per dare freschezza e respiro ed evitare le stonature aspre e il sapore chiuso. Infine, frullate tutto insieme. Se necessario, regolate di sale.
Una foto d’autunno
A parte tagliate dei pomodorini pachino in 4 parti, eliminate l’acqua di vegetazione e i semi, condite con un filo d’olio e appena un pizzico di sale. Se preferite spingervi più in là con i contrasti potrete serenamente optare per dei pomodorini secchi, ripuliti del loro eccesso oleoso, tagliati in modo irregolare ma fine.
Appena gli spaghetti sono al dente, scolate e conservate un po’ di acqua di cottura. Vi tornerà utile per rendere più cremoso il tutto. Versate la crema sulla pasta e amalgamate bene. Aggiungete i pomodorini e fate le vostre porzioni.
La scenografia richiede ancora: una spolverata di ricotta salata (o pecorino, ma è un po’ più triste), un filo d’olio per guarnire, le bucce della melanzana tagliuzzate in modo irregolare per illustrare una insolita atmosfera d’autunno.
Si può accompagnare anche con un vino bianco leggero (noi abbiamo usato un Messapo Salento bianco delle Cantine Pliniana).
Ingredienti: aglio • Basilico • limone • Melanzane • menta • Olio Extravergine di Oliva • pepe nero • pomodorini pachino • ricotta salata