La Robiola di Roccaverano Dop, specialità caprina dal Piemonte

La leggenda racconta che già i Liguri-Celti producessero, nelle zone che attualmente formano l’area delimitata dal Disciplinare, una formaggetta di latte ovicaprino che i romani chiamavano rubeola, dal latino ruber, ovvero rosso, ispirandosi alla colorazione rossastra che la forma assumeva stagionando.

 

L’unico formaggio caprino Dop

La Robiola di Roccaverano DOP è l’unico formaggio caprino italiano ad avere ricevuto la Denominazione di Origine Protetta. La certificazione italiana risale al 1979. La Robiola fa parte dei primi prodotti enogastronomici d’eccellenza a potersi fregiare di questo riconoscimento. La certificazione europea avvenne più tardi, nel 1996.
Attualmente la Robiola Dop di Roccaverano è prodotta in una zona che interessa 10 Comuni della provincia di Asti e 9 Comuni della provincia di Alessandria, nel settore più orientale delle Langhe, in direzione del mare. Un territorio che offre paesaggi estremamente vari: boschi, prati, fiumi, colline e vigneti, una zona ideale per l’allevamento delle capre Camosciate e di Roccaverano, le sole due razze ammesse dal Disciplinare di Produzione. L’ambiente geografico contribuisce alla varietà dei sapori e dei profumi delle Robiole che mutano a seconda delle stagioni e delle erbe di cui si nutrono gli animali, che
pascolano liberamente gran parte dell’anno.

 

La Robiola a Cheese

Durante l’undicesima edizione di “Cheese – le forme del latte” che si è svolta a Bra (Cuneo) a metà settembre, la Robiola di Roccaverano DOP è stata presente con lo stand del Consorzio, negli spazi di AssoPiemonte e in alcuni stand di produttori appartenenti al Presidio Slow Food.
La Robiola di Roccaverano DOP è l’unico formaggio italiano a latte di crudo di capra, il primo e il più antico caprino italiano, autorizzato a fregiarsi della Denominazione di Origine Protetta Europea. I formaggi a latte crudo sono da sempre protagonisti di Cheese: quest’anno l’impegno a difesa dei formaggi a latte crudo ha attraversato tutta la manifestazione, dalle Conferenze ai Laboratori del Gusto: inoltre, per la prima volta, il Mercato di Cheese presenta solo ed esclusivamente formaggi prodotti con latte non pastorizzato.

 

La Robiola e l’abbinamento con i vini 

Il Presidente del Consorzio della Robiola di Roccaverano DOP, Fabrizio Garbarino, ha portato l’esperienza dei produttori del Consorzio. Presso la Multisala Vittoria è stato proiettato il film documentario “Pastori. Una storia del Piemonte” di Paolo Casalis. I 15 produttori, che fanno parte del Consorzio della Robiola di Roccaverano DOP,  all’interno della loro azienda coprono l’intera filiera: sono allevatori, lavorano il latte e confezionano e vendono i prodotti. 

In collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ogni giorno presso lo stand del Consorzio della Robiola di Roccaverano DOP sono stati proposti abbinamenti cibo-vino: Robiola fresca abbinata al Grignolino d’Asti, Robiola stagionata (15 giorni) abbinata alla Barbera d’Asti, Robiola stagionata (45 giorni) abbinata al Passito di Loazzolo dell’Azienda Agricola Forteto della Luja di Giovanni Scaglione (il Passito di Loazzolo è un raro vino che, come la Robiola Dop di Roccaverano, si produce esclusivamente nella Langa Astigiana in Val di Bormida).

 

Come si fa la Robiola
Il Disciplinare di produzione è stato recentemente riformato introducendo regole più restrittive, sostanzialmente analoghe a quelle che ispirano il Presidio Slow Food. Attualmente la Robiola di Roccaverano DOP è prodotta prevalentemente in purezza cioè con solo latte di capra, ma il Disciplinare consente anche l’aggiunta al 50% di latte di pecora o di vacca (sempre con un minimo 50% di capra). L’alimentazione base delle capre, pecore e mucche allevate deve essere costituita da foraggi verdi o conservati.
Oggi la vera Robiola di Roccaverano DOP si produce solo da aprile a novembre, per rispettare i ritmi biologici delle capre.
Ogni anno i 15 soci del Consorzio della Robiola di Roccaverano DOP producono circa 420.000 forme con il latte di 4.500 capre di razza Camosciata e Roccaverano.

 

 

La Fiera Carrettesca
L’ultima domenica di giugno a Roccaverano si tiene la Fiera Carrettesca, il più importante evento dell’anno organizzato dai produttori del Consorzio. Il nome della manifestazione deriva dal fatto che l’area della DOP coincide con l’antico feudo della Famiglia del Carretto, che fino al XIII secolo dominava quel territorio.