La ricetta della pissaladière nizzarda

di Annamaria Lombardo

Oggi si fa un viaggio poco al di là dei nostri confini, si vola in Francia.
La pissaladière è una specialità della cucina nizzarda, può essere consumata fredda, calda o tiepida a seconda dei gusti.
Tradizionalmente l’impasto è ricoperto di pissalat, una frittura di sarde schiacciata ma potete farne a meno e usate solo filetti di acciughe come in questa ricetta.
Può essere servita come antipasto, accompagnato da una piccola insalata di rucola con parmigiano e un uovo in camicia impanato con polvere di nocciole.

Dosi per 4 persone
Per l’impasto
300 g di farina – 180 g di acqua – 1 pizzico di sale – 2 cucchiai di olio d’oliva – 8 g di lievito di birra secco

Per il condimento
Filetti di acciughe sott’olio (ne ho usati circa 80 g) – olive nere – 1 kg di cipolle – 6 spicchi d’aglio – olio d’oliva – timo – origano

Procedimento
Unire la farina, il lievito e l’acqua a temperatura ambiente e impastare a mano o in un robot da cucina.
Aggiungere il pizzico di sale e l’olio d’oliva e impastare.
Lasciate riposare l’impasto per circa 1 ora in frigorifero.
Per il condimento procedere in questo modo:
Pelate le cipolle e tritatele finemente. Pelate e schiacciate gli spicchi d’aglio.
Scaldare l’olio e rosolare prima le cipolle, poi lasciarle stufare, coperte e a fuoco basso, per mezz’ora. Aggiungere l’aglio, il timo e l’origano durante la cottura.
Condimento e cucina:
Preriscaldate il forno in modalità statica a 220 ° C. Togliete l’impasto dal frigo e impastatelo di nuovo per dargli corpo.
Stendete la pasta e adagiatela sulla teglia infarinata. (Per queste dosi ho usato una teglia antiaderente da pizza del diametro di 28cm)
Distribuite le cipolle sull’impasto e disponete le acciughe su una griglia e le olive in modo equilibrato.
Cuocere per dieci minuti in forno caldo (220 ° C)


Ingredienti: cipollefarinafiletti d'acciugalievitoolive nere

Nata sotto il segno dell'amore per il cibo, mamma full time, ama mettersi in gioco anche in cucina trovando piena soddisfazione nel nutrimento altrui. Grazie anche alla sua formazione nell'ambito multimediale già dai primi anni del 2000 ha intrapreso il suo interesse per i propri piatti pubblicati nel web quando i foodblogger in Italia erano una ristretta cerchia.