di Mariella Ferrara
Vasadonna – l’uomo che bacia una donna – è una contrada nel territorio di Belpasso, alle porte di Motta S. Anastasia, in provincia di Catania, dove sorgeva l’antico Feudo Moncada, luogo di produzione d’eccellenza dell’olio d’oliva da “Custera”. Quest’olio vantava qualità pregiate perché frutto della felice combinazione tra sole e terra e di un’esposizione a Sud-Ovest.
Scene di vita rurale
Siamo nella Sicilia orientale, alle pendici dell’Etna, le varietà autoctone coltivate sono la Nocellara dell’Etna e Nocellara Messinese. Gli ulivi piantati da Salvatore Scuderi si estendono sulle colline che un tempo facevano da cornice agli incontri tra le donne che andavano a lavare i panni e gli uomini che lavoravano la terra, praticando quell’agricoltura autentica dei loro padri. Una vita rurale che si è protratta fino alla seconda metà del ‘900 e che ha avuto un lento declino ma ancora presente nei pomeriggi di svago di noi adolescenti che, negli anni ’80 del secolo scorso, facevamo le gite tra quei torrenti.
I racconti erano quelli di una vita rurale semplice ed essenziale che trovava nella cura della terra il suo fulcro centrale. Le donne si recavano quasi giornalmente alla “finaita di Motta”, un torrente d’acqua alimentato dai tre torrenti San Biagio, Rammena e San Rocco che marca il confine tra i territori di Belpasso e Motta. In quel corso d’acqua si lavava il bucato e si cantava per far sentire meno la fatica di quel lavoro. Per gli uomini era una grande opportunità di incontro: rientrando dalle campagne attraversavano proprio in quel punto il torrente e da qui Vasadonna, l’uomo che corteggia e bacia la donna.
Nutrire un albero è una vocazione
L’uliveto della Tenuta Vasadonna è stato reimpiantato da Salvatore Scuderi nel 2005 mantenendo le tipologie di ulivi già esistenti e dei quali si ha memoria nella sgretolata baronia del Feudo Moncada. Le due varietà di nocellara, quella messinese e quella dell’Etna, hanno trovato in questo giovane olivicoltore un grande appassionato che con cura paziente lavora, si informa, studia e si confronta apertamente con altri produttori e altre realtà per crescere e migliorarsi.
Salvatore Scuderi pianta gli ulivi perché lotta contro lo svuotamento delle campagne, perché nutrire un albero è vocazione ed amore. Il suo profondo rispetto per la natura lo ha portato a seguire il metodo della coltivazione biologica e la molitura a freddo delle olive. Dalle due varietà sopra citate nascono due oli fratelli che regalano sensazioni intense ma con impatto percettivo diverso.
Bianca e Turdunazza
La Nocellara dell’Etna è conosciuta anche con i nomi di Bianca, Ghiandalora, Marmorigna, Minnullara, Nocellaia, Verdese e Virdisia. Questa varietà si è diffusa ampiamente in Sicilia Orientale, regalando un olio dai profumi intensi, erbacei con sentori di pomodoro. Risulta essere morbido al palato, sapido con note amare e piccanti in equilibrio e una percezione netta di mandorla verde e il pomodoro in chiusura. La Nocellara Messinese è conosciuta anche con il sinonimo di Turdunazza ed è presente oltre che nel messinese anche in Calabria. I suoi frutti si distinguono per la forma ovoidale e per lo più impiegati come olive da tavola. Il suo olio ha note olfattive marcate, dal fruttato intenso e con sentori di mandorla e Pomodoro. Il gusto è sapido, vegetale di carciofo e dolce al primo impatto con una nota di amaro, una punta piccante lenta e progressiva in chiusura.
Il futuro dell’olio
Tanti i progetti che Salvo Scuderi ha in cantiere con l’obiettivo di trasmettere all’esterno la sua passione e la sua voglia di far conoscere la campagna attraverso i prodotti della sua azienda. A fine settembre inizierà la raccolta delle olive in notturno, ben consapevole che una materia prima curata a partire dalla raccolta con una temperatura notturna rende la molitura a freddo, in linea con la sua filosofia produttiva.
A seguire verranno organizzati dei percorsi di avvicinamento all’olio EVO con incontri dedicati al visitatore-consumatore con i passaggi in frantoio seguiti dalla cena degustazione con l’olio EVO come protagonista principale dei piatti preparati.
Le campagne di Motta S. Anastasia non andrebbero mai abbandonate. Salvatore Scuderi e la moglie Daniela Lupo sono l’esempio tangibile di giovani imprenditori che come tanti in Sicilia stanno lavorando per la valorizzazione delle preziose risorse che questa magnifica terra ci offre.