Eccellenze da Noto a Randazzo: la Sicilia del gusto si mette in rete

di Vittorio Ferla

 

Dall’arancia tarocco al carciofo Violetto, dagli asparagi al nero d’avola, dalle conserve ai formaggi, dal cerasuolo di Vittoria ai pesti, dal carciofo Apollo ai fichi d’India Bastardoni, dalle marmellate di agrumi al pane di grani antichi, dall’olio extravergine di oliva alle paste di mandorla, dalle conserve di frutta e ortaggi alle ricotte. L’elenco dei prodotti di eccellenza della Sicilia orientale è lunghissimo. Tuttavia, è assai difficile trovarli sulle nostre tavole.

 

Le difficoltà delle imprese

Quali sono le ragioni? “Gli imprenditori siciliani devono affrontare diverse sfide: le dimensioni di aziende troppo piccole per competere sui mercati, l’offerta territoriale frammentata, la scarsa abitudine alla collaborazione, la mancanza di forme di sostegno e di coordinamento unitario, l’assenza di opportunità formative per fronteggiare le novità”. A parlare è Michele Germanà, architetto, anima del anima del Consorzio Valore Sicilia che raggruppa quattro Gal della Sicilia orientale, mettendo insieme le aree territoriali che vanno da Noto a Randazzo.

 

Gli strumenti per fare rete

valore sicilia-1“Da qui – spiega – nasce l’idea di costruire una rete di imprese larga, capace di promuovere un’offerta agroalimentare di qualità legata al territorio di origine, realizzare economie di scala attraverso la collaborazione, segnalare le opportunità di finanziamento dal livello regionale a quello comunitario, favorire la penetrazione nei mercati commerciali attraverso interventi di marketing territoriale”. Consorzio Valore Sicilia che raggruppa quattro Gal della Sicilia orientale, mettendo insieme le aree territoriali che vanno da Noto a Randazzo.

Tutto ciò si trasforma oggi in strumenti concreti. In primo luogo, la piattaforma www.valoresicilia.net: già predisposta alla avigazione via mobile e all’integrazione di un servizio e-commerce. Poi, un QR Code che permette non soltanto di diventare followerdell’account Valore Sicilia, ma anche di realizzare una comunicazione diretta con la rete in modalità istantanea e multilingua.

Gli strumenti tecnologici, ovviamente, poggiano sulla qualità del paniere dei prodotti, l’elemento distintivo dell’offerta: si tratta di prodotti certificati, a denominazione d’origine o biologici. Infine, le attività di promozione, rapporti commerciali e visibilità extra-regionale: il Consorzio Valore Sicilia abbraccia le attività della rete e funge da catalizzatore di opportunità di tipo promozionale (come nel caso valore sicilia3della collaborazione con Eataly) e commerciale (in direzione Cina, con l’iniziativa TaItaly).

 

I “passaporti del gusto”

Ma tutto ciò non basta. Di fronte ad una offerta di prodotti enogastronomici così articolata e diversificata, servono strumenti di ‘riconoscimento’. Dal ciliegino di Pachino alla mandorla tostata varietà ‘Tuono’, dal pistacchio di Bronte al limone di Siracusa, dall’uva bianca di Vittoria al pane di Tumminia, dalle ricotte salate ai frappati, dalla provola dei Nebrodi al Nerello mascalese, dalla ciliegia Mastrantonio al miele di sulla, dai mustaccioli all’arancia al pecorino fresco al pepe nero: queste terre offrono una straordinaria varietà di sapori e di percorsi enogastronomici che si possono apprezzare meglio se vengono spiegati e raccontati.

Da qui l’idea dei ‘passaporti del gusto’, un progetto volto all’individuazione e alla valorizzazione di un valore sicilia2paniere di specialità agroalimentari, nei territori dei GAL della Sicilia Orientale, attraverso l’utilizzo di un marchio di qualità.

“I professionisti coinvolti dal progetto – spiega Alessio Sidoti di Cogea, la società che ha fornito il supporto tecnico – hanno elaborato il disciplinare e creato le schede di valutazione per ciascuna categoria merceologica. In più, è stato svolto un lavoro di profilazione sensoriale da parte di un panel di esperti che hanno descritto le caratteristiche organolettiche dei prodotti ed elaborato 4 guide. Il risultato di questo lavoro è importante: 145 prodotti selezionati e 75 aziende coinvolte; visibilità e promozione sul sito www.ilpassaportodelgusto.it; valutazione della qualità nutrizionale dei diversi prodotti; realizzazione di pacchetti turistici personalizzabili che prevedono azioni di carattere formativo volte alla diffusione di conoscenze per apprezzare l’unicità dei prodotti”.

In sostanza, agli imprenditori non si chiede più soltanto di essere produttori di specialità agroalimentari, ma veri e propri ambasciatori del territorio e delle sue eccellenze. Davvero una bella sfida.