Vitigni d’Italia: il Vermentino

di Marco Nocella

Il Vermentino è un vitigno a bacca bianca che viene allevato nelle zone costiere del Mediterraneo dalla Spagna alla Toscana, comprese le isole di Sardegna e Corsica. Originario della Spagna, si è poi diffuso in Corsica verso il XIV secolo e successivamente in Liguria. In Corsica ha lo stesso nome dalla Malvasia, Malvoisie, e in Francia assume la denominazione di Malvoisie Précoce d’Espagne o Malvoisie à Gros Grain. Questo fa supporre che il Vermentino sia una sua sottovarietà: la conferma verrebbe dal fatto che esiste sia una Malvasia Nera che un Vermentino Nero, coltivato nella Lunigiana ai confini tra Liguria e Toscana.

La caratteristica principale del Vermentino è data dai suoi aromi che sono espressione del territorio dove viene allevato e della vicinanza al mare: ha un colore paglierino con riflessi verdolini, i suoi profumi ricordano i fiori di campo, di acacia, di mimosa e di mela matura, il suo sapore è asciutto, morbido e leggermente aromatico con una piacevole nota di mandorla amara. La suddivisione dei circa 4000 ettari coltivati in Italia per regione è data dal 65% in Sardegna, il 17,5% in Liguria, il 14,5% in Toscana e il 3% in altre regioni.

Il Vermentino dà vita a diverse DOC e in Sardegna addirittura alla DOCG del Vermentino di Gallura dove è stato l’ultimo vitigno ad arrivare, probabilmente dalla Corsica, negli ultimi decenni del XIX secolo. Dai primi impianti in Gallura si è poi diffuso nei territori vicini, soprattutto nel cagliaritano e nel sassarese, ed diventato il vino più moderno dell’isola con la sua spiccata personalità e ha avuto una irresistibile ascesa in tre fasi: la prima durante la ricostruzione dei vigneti distrutti dalla fillossera, dopo la Prima Guerra Mondiale: le sue caratteristiche di vigoria e di adattabilità al territorio costituito da detriti granitici e al clima convinsero molti vignaioli a impiantarlo. Verso la fine degli anni ‘50 abbiamo la seconda fase con la fondazione di tre cantine sociali a Monti, Berchidda e Tempio Pausania, nel cuore della Gallura vitivinicola, che hanno permesso di valorizzare il vino prodotto dai soci attraverso l’imbottigliamento e la commercializzazione.

La terza tappa è avvenuta con la creazione della località turistica della Costa Smeralda, dove gli ospiti più raffinati hanno apprezzato l’abbinamento del Vermentino con i crostacei, soprattutto con l’aragosta, e hanno fatto osservare ai produttori che il vino sarebbe stato ancora più gradito con una gradazione alcolica più bassa e con una maggiore aromaticità. Tali richieste sono state recepite dai produttori isolani e in seguito è nata anche la variante Spumante del Vermentino di Sardegna.

Tra le diverse varietà, il Vermentino Bianco, impiegato in purezza o in unione con altri vitigni, dà luogo ai seguenti vini a Denominazione d’origine: Alghero, Bolgheri, Candia dei Colli Apuani, Capalbio, Colli del Trasimeno, Colli di Luni, Colline di Levanto, Colline Lucchesi, Elba, Golfo del Tigullio, Lago di Corbara, Montecarlo, Montecucco, Monteregio di Massa Marittima, Montescudaio, Parrina, Riviera Ligure di Ponente, Val di Cornia, Val Polcevera, Vermentino di Gallura, Vermentino di Sardegna.
Infine il Vermentino Nero è un vitigno autoctono a uva nera presente nel territorio di Massa Carrara derivato forse da una mutazione della varietà bianca alla quale è molto simile per diverse caratteristiche.

Bibliografia:
L’Enciclopedia del Vino – Boroli Editore, Milano 2011