
I consorzi di tutela del Chiaretto di Bardolino, Valtènesi, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino hanno siglato, il 14 aprile scorso, a Villa Carrara Bottagisio di Bardolino, il Patto d’Intenti per la valorizzazione del vino rosato autoctono italiano. Si tratta dei territori che da sempre esprimono una particolare vocazione nella produzione di vini rosé e che costituiscono oggi i capisaldi dei rosati a menzione geografica ottenuti da uve autoctone.
Con il patto i consorzi si impegnano ad una promozione unitaria delle loro produzioni, sia in Italia che all’estero, con lo scopo di arrivare presto alla costituzione di un Centro del Rosato Autoctono Italiano che possa essere sede di confronto, promozione e ricerca. Tanto in Italia, dove la diffusione dei vini rosati è ancora marginale, quanto all’estero, dove invece il mercato è in rapida espansione e si registra una sempre maggiore sensibilità verso questa tipologia.
Primo banco di prova è proprio in questi giorni, al Vinitaly, dove le cinque denominazioni sono presenti in degustazioni collettive e dibattiti nei rispettivi spazi consortili.
Il Patto è stato sottoscritto materialmente da Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio del Bardolino (che assumerà il ruolo di capofila del progetto), Alessandro Luzzago, presidente del Consorzio Valtènesi, Eugenio Manieri direttore del Consorzio del Salice Salentino e Valentino Di Campli presidente Consorzio vini d’Abruzzo, riuniti di fronte al sindaco di Bardolino, Ivan De Beni.