Quanto vale il bio

Uova in testa, seguite dalle composte di frutta e dalle gallette di riso. È il podio dei prodotti bio più venduti nella grande distribuzione, un mercato che vale oltre 860 milioni di euro in termini di vendite con un incremento in 12 mesi del 20%. Sono i dati Nielsen presentati in occasione di Marca, Salone internazionale della distribuzione organizzata.

 

 

Più 20% in un anno

Il biologico esprime da un decennio tassi di crescita a due cifre, anche negli anni dell’ultima crisi dei consumi, nel canale dei punti vendita specializzati ma anche in Gdo, dove l’incremento delle vendite in un anno (novembre 2014 – novembre 2015) è stato del 20%, per un valore di 863,8 milioni.

Quanto ai prodotti bio più venduti nella grande distribuzione, al primo posto in valore ci sono le uova (+8,4% sull’anno precedente), al secondo le composte di frutta (+8,2%), l’alternativa a confetture e marmellate. Al terzo posto le gallette di riso (+21,4%) e a seguire la frutta fresca (+12,4%). A seguire, i brick di bevande alla soia (+25,2%), la pasta di semola (+29%), gli alimenti a base di soia (+37,3%), ortaggi (+8,3%) e latte fresco (+4,3%). Crescono anche latte (+18,6%) e  l’olio extravergine d’oliva (+47,7%).

 

“Dati molto positivi, certo, ma c’è ancora molto da fare”, commenta Roberto Zanoni, presidente di AssoBioAssociazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici : “Il bio non deve rappresentare la nuova frontiera delle vendite ma un sistema anche di valori, rappresenta un’agricoltura in grado di preservare l’ambiente, la biodiversità capace di rispondere alle sfide globali e in questo modo deve essere considerato anche dalla Gdo”. L’obiettivo? Quello di far “comprendere agli operatori e ai consumatori il vero valore del bio, al di là del tema volumi e prezzi”, precisa Zanoni.

 

Una giornata dedicata al biologico

“Il mercato è in crescita e va tutelato – chiarisce Zanoni – e riteniamo che tutti gli attori debbano confrontarsi, condividendo informazioni sulle criticità, utilizzando al meglio gli strumenti di cui noi ci siamo già dotati, come i gruppi di lavoro tecnici sulle diverse produzioni, le piattaforme per la tracciabilità dei cereali e dell’olio, sviluppate dalla nostra federazione interprofessionale FederBio per blindare qualità, integrità delle produzioni, linee guida e iniziative”.

Da qui la richiesta di AssoBio di sollecitare insieme il ministero a un approccio orientato allo sviluppo, prevedendo nel Piano d’azione nazionale iniziative di informazione al pubblico di cui operatori dello specializzato e della grande distribuzione diventino protagonisti.

“In qualche Paese estero è già una realtà di estrema efficacia: una o più giornate nazionali del biologico in cui coinvolgere tutti gli operatori del settore, dagli agricoltori agli ipermercati, raccontando gli aspetti positivi della produzione biologica. Contiamo che il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, da cui sono giunte parole di apprezzamento anche per la nostra presenza in Expo (sei impegnativi mesi di padiglione biologico) e Andrea Olivero, viceministro con delega all’agricoltura biologica ci diano una mano”, conclude Roberto Pinton, segretario di Assobio.