Moda e Food: il Made in Italy certificato in Cina

La prima “commercity” cinese per il made in Italy – presentata a dicembre a Wuhan, una delle più importanti città della Cina centrale – apre i battenti oggi, pochi giorni prima delle festività del capodanno cinese (l’8 febbraio prossimo). A tagliare il nastro di questa importante piattaforma logistica dedicata al commercio del made in Italy di qualità, il presidente della neonata Federazione Moda di Unimpresa, Auro Ciucani, e le autorità della città di Wuhan.

 

Venti imprese italiane

Circa venti le piccole e medie imprese italiane associate a Unimpresa vedranno i propri prodotti esposti e commercializzati attraverso la vasta rete di buyers raggiunta dal colosso della logistica cinese, Sinotrans Group, che gestisce il centro con l’aiuto di Unimpresa ed avrà un rappresentante permanente a Wuhan a supporto di questa importante start up.

Questa prima piattaforma d’affari è fortemente voluta dall’amministrazione locale (della municipalità di Wuhan, 9 milioni di abitanti in tutto) che gestisce la locale Zona Franca, una Free Trade Zone, dove sono facilitate le transazioni commerciali, e che rappresenta il fulcro di una vasta area del bacino del fiume Azzurro, il più lungo fiume dell’Asia.

 

Ridare valore alle eccellenze

Con voli diretti dall’Italia (China Southern Airline da Roma) o facilmente raggiungibile via Hong Kong (con Cathay Pacific Airline), Wuhan – che si trova nella provincia del Hubei – diventa da domani una porta di ingresso delle eccellenze del made in Italy. Sono rappresentati i più importanti distretti produttivi italiani dei settori moda, dal calzaturiero all’abbigliamento, e dell’artigianato eno-gastronomico.

La piattaforma – che potrebbe essere replicata in altre 15 città cinesi – rientra nell’ambito del progetto “Rethink retail” che Unimpresa sta portando avanti e che vede la Cina come primo Paese interlocutore. Obiettivo: promuovere e valorizzare le eccellenze imprenditoriali e produttive italiane, per sostenere il loro percorso di crescita e di posizionamento nelle grandi strutture dedicate alla vendita al dettaglio in ambito internazionale.

 

Sinotrans: quale modello?

Sinotrans è una società di logistica a partecipazione dello Stato e il progetto di Wuhan è supportato dalla volontà della Direzione centrale delle dogane di Pechino di sperimentare un modello di importazione diretta di beni esteri al fine di regolamentare, attraverso piattaforme di trading come quella di Wuhan, l’ingresso dei prodotti esteri nel rispetto delle regole. L’iniziativa garantisce risultati commerciali considerevoli per le aziende produttrici coinvolte, in quanto si tratta della creazione di una “filiera corta” tra produttore (in questo caso di made in Italy) e consumatore cinese.

Per i prodotti italiani, inoltre, ci sarà un importante riconoscimento con un certificato di origine garantito dalla Dogana cinese, un elemento capace di dare discontinuità al commercio illegale e di bloccare la diffusione di marchi falsi. Grandi vantaggi economici per l’export di prodotti made in Italy.

 

Un miliardo di cinesi 

L’iniziativa prende le mosse dai dati economici e demografici, che vedono l’economia correre sotto la Muraglia: in Cina vivono 1,3 miliardi di persone e si tratta di un mercato in crescita costante. I consumi in aumento rappresentano un potenziale assai rilevante di sviluppo: il ritmo di crescita delle vendite è superiore al 10% da anni e le movimentazioni di denaro si aggirano sui 1.000 miliardi di dollari l’anno. Il piano prevede anche lo sviluppo di un progetto di e-commerce sui siti cinesi, finora affollati da prodotti illegali che transitano attraverso Honk Hong con una importazione parallela incontrollata dalle autorità locali.