
di Vittorio Ferla
Siamo di nuovo a Campobello di Licata, stavolta nell’azienda Milazzo. Il vitigno di Nero d’Avola poggia su un declivio fatto di terreni argillosi con suolo profondo e ben dotato di sostanza organica.
La fermentazione avviene in parte in vasi di acciaio inox termocondizionati e in parte in piccole botti di rovere. Dopo due anni, il vino delle barriques viene miscelato al vino delle vasche di acciaio. L’imbottigliamento avviene a tre anni dalla vendemmia e poi serve un altro anno di affinamento in bottiglia. Il risultato di questa lavorazione è notevole.
Il colore è rosso porpora limpido con riflessi granata scuri che possono tendere all’aranciato. Il naso è sfidato da una miscela intensa e variegata di profumi: confettura di ciliegie, pepe nero e chiodi di garofano, liquirizia, vaniglia esaltano la complessità olfattiva. Franchezza, intensità e armonia sono ottime. Si presenta vellutato al gusto, ricco di corpo, con un tannino nobile e friabile, molto alcolico (14 gradi) e con buona struttura. Il giusto contrasto dei tannini con l’acidità produce un bell’equilibrio.
Il Nero d’Avola è un vitigno eclettico: questa edizione del 2011, così vinificata, è una versione molto valida per morbidezza e varietà aromatica e può reggere bene per dieci anni alle giuste condizioni di conservazione.
Il Maria Costanza va accompagnato a piatti di verdure, arrosti di carne, selvaggina, formaggi a media e lunga stagionatura.