L’Asti Spumante, grazie a Gancia nella storia dell’enologia mondiale

Con la denominazione Asti si identificano due vini prodotti in Piemonte nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo ricavati da uve Moscato bianco: il Moscato e lo Spumante: il primo deve riportare la dicitura Moscato d’Asti, il secondo può essere chiamato sia Asti che Asti Spumante.

Quest’ultimo è lo spumante aromatico maggiormente diffuso nel mondo. Il suo tenore alcolico oscilla fra i 7° e 9,5° in quanto non sono stati fatti fermentare tutti gli zuccheri: in essi si sono fissati gli aromi dell’uva, il sentore di muschio che si mescola al miele di montagna e al sentore di acacia assieme al glicine e all’arancio e un ampio bouquet di spezie e fiori. Sono fiori di sambuco, achillea, bergamotto. L’abbinamento naturale è quello con i dolciumi.

Fu creato da Carlo Gancia che nel 1850 ebbe l’idea di spumantizzare il Moscato di Canelli applicando le tecniche di spumantizzazione del metodo classico. Ma a differenza degli spumanti secchi, il Moscato doveva restare dolce per mantenere la profumata freschezza del suo aroma e non era facile bloccare la fermentazione nella bottiglia quando la gradazione alcolica era bassa e i residui zuccherini ancora in quantità rilevante.

Nel 1865 Gancia aiutato da Arnaldo Stucchi, un enologo di talento, riuscì nel suo tentativo iscrivendo il suo nome nella storia dell’enologia italiana e mondiale.

In seguito con il progresso tecnologico è stato adottato il sistema di spumantizzazione in autoclave brevettato da Federico Martinotti che ha ridotto le difficoltà e i costi della rifermentazione in bottiglia.

Bibliografia: L’Enciclopedia del Vino – Boroli Editore, Milano 2011