
La Durella è il vitigno autoctono dei Monti Lessini fin dal Medioevo, una vite antica e rustica che dona uve dorate la cui caratteristica fondamentale è un tipico sapore acidulo ed una buccia spessa e ricca di tannini: sostanze polifenoliche che contribuiscono tipicamente a determinare la struttura corposa dei vini rossi.
Una delle denominazioni più dinamiche del panorama delle Doc Venete, Lessini Durello interessa complessivamente una zona piuttosto ampia, tra le province di Verona e Vicenza, ed è diventato negli ultimi anni un forte motivo di attrazione per un comprensorio che coinvolge circa 25 Comuni nell’area Pedemontana.
Durello & Friends nella Capitale
Per tutto il mese di novembre, nella Capitale, il Consorzio Tutela Vino Lessini Durello con la collaborazione di Ais Lazio, ha organizzato “Durello & Friends”: un cartellone di degustazioni guidate, cene ed esperienze di gusto in circa quaranta locali romani, con il coinvolgimento diretto di produttori, sommelier, professionisti della ristorazione, comunicatori, ricercatori e tutti gli appassionati del mondo delle bollicine.
La novità della 14esima edizione di Durello & Friends, quest’anno, riguarda la presentazione di uno studio, commissionato dal Consorzio di tutela a Wine Monitor (Nomisma) per tratteggiare il profilo del consumatore tipico di “bollicine alternative” e comprendere meglio il fenomeno degli spumanti di territorio.
Identikit dello spumante “alternativo”
La fotografia scattata dall’indagine – su un campione di circa mille consumatori di vino, in età compresa tra i 18 e i 65 anni – ci dice che nove consumatori su dieci si dicono disposti ad acquistare uno “spumante alternativo” e, di questi, il 76% è disposto a pagarlo di più rispetto alla media.
Tre, inoltre, sono le caratteristiche di uno spumante per poterlo definire “alternativo”: zona di produzione circoscritta, appartenenza a una denominazione e i vitigni devono essere autoctoni.
La tendenza nei consumi degli spumanti, negli ultimi anni – che da vini per le occasioni speciali sono stati sdoganati per tutti i momenti conviviali della giornata – ha influito anche sul mercato del Lessini Durello e ha fatto sì che l’Italia diventasse il primo esportatore mondiale di vini sparkling.
Gli abbinamenti con il Durello
Scrive, benissimo, il gastronomo Alfredo Pelle, “come non abbinare al baccalà alla vicentina questo Durello che con la sua acidità promette un matrimonio d’amore?”. E ancora: “Ed i bianchi asparagi del bassanese, famosi per sapore, consistenza, bianchezza e… volume, come potrebbero stare lontani dal Durello quando, mangiati con l’uovo stemperato con la forchetta, unito ad olio, pepe, sale e ad un cenno di aceto bianco (i francesi dicono “un soupçon”, un sospetto) avvertono di aver reso felice il palato?
O, ancora, sedetevi a tavola ed accompagnatelo ad antipasti o primi piatti di pesce anche costruiti come i pasticci, a minestre di verdure o risotti con erbe spontanee, a crespelle ripiene in vari modi e sentirete quale abbinamento si possa ottenere. Lumache, pesci di mare ed anguille, in special modo, lo accettano come connubio imprescindibile, ma anche crostacei, aragoste, astici, scampi. E le più semplici uova, dalla frittata in poi, lo accettano con benevolenza”.