Mastronicola Nocera: il ritorno di un’uva storica

di Vittorio Ferla

Il Nocera è un vitigno coltivato da tempi molto antichi nell’area del messinese. Probabilmente deriva dagli storici vini Mamertinum e dai vini di Zancle celebrati dagli antichi latini. Nei vigneti in provincia di Messina si possono trovare ceppi molto antichi.

Bisogna dare merito all’azienda Cambria di aver recuperato e valorizzato un’uva storica, purtroppo ancora poco conosciuta, e di averla proposta in autonomia, raccogliendo consensi da parte della critica enogastronomica sia italiana che internazionale. Molto affine ai Nerelli, è stato spesso usato come “riempitivo”, in assemblaggio con altri vini per dare consistenza. Vino strutturato, acido, tannico.

Il Nocera della Tenuta di Mastronicola (annata 2011, dichiara 14,5 gradi alcolici) nasce sulle colline di Furnari, davanti al Golfo di Tindari, ed è il risultato delle omonime uve in purezza raccolte a metà settembre. La vinificazione prevede una macerazione sulle bucce per 15 giorni, pressatura soffice, affinamento in botti di rovere francese per almeno 14 mesi e in bottiglia per 6 mesi. Così lavorato può emergere equilibrato, pulito, con tannini straordinariamente morbidi e profumi di amarena che persistono in bocca a lungo. Con il legno conquista ulteriore personalità. Mostra archetti persistenti, eccellente limpidezza, di colore rosso granato intenso con riflessi aranciati.

Ai profumi tipici di amarena e di ciliegia unisce i sentori del legno, di affumicato, di spezie e di catrame. Ottima finezza e armonia. La franchezza al naso è eccellente, ma non è molto intenso e rischia di svanire presto.

Al palato esprime acidità e tannini forti che possono limitare l’armonia complessiva. Ottima intensità, corpo eccellente, offre gustosi aromi di marmellata di amarena.

Deve accompagnare piatti succulenti, ricchi di sughi, che magari contengono già del vino, preferibilmente cotti a lungo oppure le fritture come quella della classica cotoletta alla palermitana.