
di Vittorio Ferla
Orvieto doc 2015
Ormai da troppi anni, purtroppo, l’Orvieto doc è diventato sinonimo di vino facile, leggero, di basso costo. Una fama pesante che associa a questo marchio un prodotto di qualità mediocre. Non è così per questo vino di Madonna del Latte, un prodotto di 12% alcolici che mantiene agilità e freschezza, ma è frutto di un lavoro enologico assai curato dalla pianta alla cantina.
Protagonisti di questa doc sono vitigni autoctoni come il Procanico (qui al 50%), il Verdello (20%), il Drupeggio (20%) e il Grechetto (10%), provenienti da una vigna vecchia di oltre 30 anni allevata con il sistema del cordone speronato. La vigna si trova su una collina di sabbia e tufo di origine vulcanica a 450 metri s.l.m. e si affaccia a Sud-Ovest. La vendemmia si svolge a fine settembre con raccolta dell’uva a mano in piccole cassette. Alla diraspatura delle uve e alla pressatura seguono l’illimpidimento statico per 24 ore alla temperatura di 8 °C, la sfecciatura e l’inoculo di lieviti selezionati. Poi, la fermentazione alcolica, l’affinamento su fecce fini in sospensione per 5 mesi. La fermentazione malolattica è inibita con il freddo.
Il colore è giallo pallido e limpido con riflessi verdognoli. Profumi freschi di ananas, mela e mandarino. In bocca una bella sensazione di freschezza e di mineralità con una allegra acidità in buon equilibrio. Può essere gustato come aperitivo o a supporto di piatti con crostacei e pesce.
Rosario brut 2015
Lo Spumante Rosé è sempre un buon compagno delle feste. In questa versione, i protagonisti assoluti sono i due Cabernet – Franc e Sauvignon – presenti in parti uguali. Con il suo fine perlage e l’elegante profumo, Rosario è un bell’aperitivo di 12% alcolici che può accompagnare pure la pasticceria secca.
Siamo sempre sulla collina tufacea di Sucano, di fronte a Orvieto. L’esposizone della vigna è a Sud, Sud-Est e la resa è più bassa: 1 kg per ceppo. La forma di allevamento è a Guyot. In cantina si fa la rifermentazione in autoclave fino a raggiungere una pressione di circa 5 bar e imbottigliamento.
Il colore è cerasuolo pallido, limpido e brillante nel bicchiere. All’olfatto offre delicati sentori di rosa e melograno e pompelmo. Gusto fresco, vinoso e acido, con un buon equilibrio tra le varie componenti.
Rosè 2014
Anche in questo Igt Umbria Rosato troviamo un perfetto bilanciamento tra Cabernet Franc (50%) e Cabernet Sauvignon (50%). La piante sono allevate con il sistema a Guyot e sono esposte a Sud, Sud – Est.
Presenta 13% vol. ed è ottenuto da uve Cabernet raccolte anticipatamente, è un vino fresco e fruttato, ideale per la cucina leggera ed estiva.
Colore cerasuolo pallido. Aspetto limpido e brillante. Naso di rosa e melograno, con una bella nota agrumata e amara. In bocca si percepisce un’ottima freschezza e una buona acidità. Vino equilibrato e leggero, da servire freddo, tipicamente destinato a piatti leggeri estivi.
Viognier 2015
Il Viognier è un vitigno ancora poco conosciuto in Italia. Proveniente dalla zona del Rodano in Francia, comincia a diffondersi da alcuni anni in Italia. Prodotto in varie regioni, dalla Sicilia al Lazio, alla Toscana. In questo Igt Umbria di 13% alcolici è vinificato in purezza e raggiunge uno splendido equilibrio di sensualità ed eleganza. Il vigneto, piantato nel 2007, guarda a Sud –Ovest. La forma di allevamento è a Guyot.
Il colore è giallo paglierino con riflessi verdolini. Il naso è segnato da note fruttate, agrumi, rosa, pesca e albicocca: profumi tipici della varietà, che rendono fin dall’olfatto la femminilità di questo vino.
In bocca è morbido, ma acido e promette una buona capacità di evoluzione. In più, i terreni sabbiosi e tufacei di origine vulcanica di queste colline, con la loro alta dotazione di potassio e magnesio, donano al Viognier un carattere particolare: un mix di mineralità e sapidità che lo rendono unico. Il finale è amaricante.
Nel complesso, un vino elegante e moderno, assai versatile in una cucina di pesce e di crudi che strizza l’occhio all’oriente, capace di affrontare le pietanze speziate tipiche delle cucine etniche.