Michelin: 3 stelle a Uliassi. E poi tante sorprese

Il marchigiano Mauro Uliassi con l’omonimo ristorante di Senigallia ha guadagnato la terza stella nella prestigiosa Guida Michelin Italia 2019, presentata a Parma. Si tratta del decimo ristorante a tre stelle in Italia, con gli altri nove che confermano il merito acquisito.

Il panorama delineato dalla Guida vede inoltre 39 ristoranti a due stelle, contro i 41 di un anno fa, mentre quelli a una stella sono 318, con 29 novità e una dozzina di esclusioni.

 

L’Italia degli stellati

Il totale è di 367 ristoranti stellati, con la Lombardia che si conferma in cima alla classifica con 60 esercizi (2 a tre stelle, 6 a due stelle e 52 una stella). In regione però sono solo due le novità: Sedicesimo secolo a Orzinuovi (Brescia) e Materia a Cernobbio, sul lago di Como. Non entra Cracco in Galleria, che conferma invece la stella per il ristorante Cracco, perde la stella Armani.

Nella classifica regionale seguono il Piemonte con 45 ristoranti e 5 novità. Tra queste sale il noto chef Cannavacciuolo, con una stella per il Bistrot di Torino e una per il Cafe & Bistrot di Novara, oltre al due stelle confermato per Villa Crespi a Orta San Giulio.

Segue la Campania con 43 ristoranti, il Veneto con 39, la Toscana con 36. Tra le singole province è Napoli con 24 ristoranti a strappare il primato a Roma (23), Bolzano riconquista il terzo posto con 21, seguono Milano con 18 e Cuneo a quota 17.

Tra le trenta novità stellate significativo il dato relativo ai giovani chef: 15 ristoranti sono guidati da talenti con 35 anni o meno, di questi 10 hanno meno di 30 anni.

 

Uliassi: Tre stelle sono una doccia di stupore

Mauro Uliassi, lo chef di Senigallia appena entrato nella schiera delle dieci Tre stelle Michelin della Guida Italia 2019, è cosi felice da citare due amici: la conterranea giornalista Emanuela Audisio che scrisse, Uliassi la cita a memoria, “la gioia è una doccia di stupore che vorrei non finisse mai”, e un amico napoletano che per congratularsi ha detto “tengo ‘o core into ‘o zucchero”.

E Uliassi oggi ha fatto un tuffo nello zucchero, nella panna, nella dolce vita per un riconoscimento subito dedicato alla famiglia e allo staff e ai nuovi piatti perché “non ho un piatto del cuore – ha detto – il piatto migliore è quello che ti porta avanti e viene sempre meglio”.

Il primo tributo arriva da Massimo Bottura: “Mauro, il nuovo tristellato Michelin, è un uomo che ha lavorato tutta la vita dedicandosi alla qualità. E dimostra a tutti i giovani che se si segue una strada con passione e dedizione ogni obiettivo è possibile”.

Lo chef marchigiano si schernisce dicendo “faccio esattamente quello che mi piace. Abbiamo aperto negli anni ’90, con leggerezza ma anche con la certezza che lavorando 24 ore al giorno entro tre anni potevi rientrare dell’investimento e poi pensare a crescere. Ancora oggi preservo la leggerezza: siamo chiusi tre mesi l’anno – ha precisato Uliassi – e chiusi tre giorni la settimana. Penso che le persone si realizzano attraverso l’amore e nel lavoro. Io ho avuto la fortuna di avere entrambe, facendo molta attenzione a conservarli. Oggi tuttavia il lavoro è più difficile, ci sono tante incertezze economiche e un imprenditore ne risente, ma la passione resta tutta. E dà felicità”.

 

Le altre sorprese

Ma le sorprese della Guida Michelin non finiscono qui. La stella ritorna in Basilicata, a Matera, al ristorante Vitantonio Lombardo, e una nuova stella in Calabria al Quafiz di Nino Rossi a Santa Cristina d’Aspromonte (Rc). Nelle isole torna Heinz Beck a Taormina, in Sardegna Italo Bassi riconquista una stella a Porto Cervo.

I tre stelle, tutti confermati, sono Piazza Duomo ad Alba (Cn), Da Vittorio a Brusaporto (Bg), St Hubertus a San Cassiano (Bz), Le Calandre a Rubano (Pd), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (Mn), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (Aq).

A perdere una stella sono Stazione di Posta a Roma; Antica Osteria del Cameli nel bergamasco; La Conchiglia ad Arma di Taggia (Im); San Giorgio a Cervia; Emilio a Fermo; Ilario Vinciguerra a Gallarate, La Clusaz in Val d’Aosta; Castel Fregsburg a Merano; Armani a Milano; Antonello Colonna a Roma; Magnolia a Roma; Dopolavoro a Venezia.

Lo chef Carlo Cracco non riesce a riconquistare la seconda stella nella Guida Michelin Italia 2019, con il nuovo locale a Milano in galleria Vittorio Emanuele II, segnalato però per l’eleganza e comunque meritevole di una stella Michelin.

Penalizzata quest’anno un’altra icona del lusso a Milano: il ristorante Armani perde la sua stella Michelin.

 

Premiato Cannavacciuolo

Mentre la nuova edizione della ‘Rossa’ ha premiato tre volte la star televisiva Antonino Cannavacciuolo per il suo ristorante a Orta San Giulio, Villa Crespi, che conferma le due stelle Michelin, e ottengono la prima stella Michelin anche i suoi locali più informali: Il Cannavacciulo Cafè e Bistrot con lo chef Vincenzo Manone e il Cannavacciuolo Bistrot a Torino. Heinz Beck celebra la doppietta, con le tre stelle alla Pergola a Roma e la prima stella nel suo ristorante a Taormina.