Il Cabernet Sauvignon di Casale del Giglio: un mix riuscito di pienezza e vigore

di Vittorio Ferla

Abbiamo assaggiato il Cabernet Sauvignon di Casale del Giglio con un misto di curiosità e attesa. Il rischio di riprodurre vitigni internazionali tutti uguali, infatti, contando sul buon nome dei vini bordolesi, è alto per qualsiasi cantina che si cimenti nell’impresa.

I concorrenti, inoltre, non mancano. Oltre ai vini francesi del Mèdoc e di Graves, molti esperimenti italiani hanno raggiunto risultati eccellenti. Basti pensare alla patria elettiva del Cabernet, la Toscana, dove negli anni 70 nacque il fenomeno Super Tuscan, guidato dal Sassicaia. Oppure, spostandosi a Nord, ai Colli Euganei, al Collio e all’Alto Adige.

Che cosa succede se questo vitigno viene allevato nella zona delle ex paludi pontine? La versione in purezza proposta da Casale del Giglio – una IGT Lazio del 2012 con 14% alcolici – non delude. Possiamo riconoscere all’azienda di Aprilia di aver rispettato le caratteristiche di vino sontuoso ed elegante tipiche del Cabernet Sauvignon, certo favorito dalle sue capacità di adattamento.

La vinificazione prevede follature durante la fase di macerazione. Dopo la fermentazione tumultuosa, il nuovo vino è lasciato a contatto con le bucce per alcuni giorni per favorire l’estrazione dei tannini più minuti. Il processo continua con la svinatura, la fermentazione malolattica in serbatoio, la maturazione in piccoli fusti di rovere per 18–20 mesi, l’affinamento in bottiglia per 8–12 mesi.

Alla vista si presenta con un rosso rubino carico e concentrato che anticipa un estratto importante. Al naso è complesso e affascinante. In primo luogo, profumi di frutti neri: mirtilli, prugne, ribes e more, sia freschi che sotto spirito. In secondo luogo, i sentori erbacei tipici del vitigno: certamente il peperone, ma anche la nota amara dell’oliva.

In bocca è ampio e rotondo, nonostante i tannini importanti di un vino molto strutturato. Resiste abbastanza con i suoi aromi speziati. Un buon mix di eleganza e vigore. Da non sottovalutare l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Consigliato in abbinamento con pecorini e salumi di media stagionatura.