Il Barbacarlo

E’ un vino rosso originario dell’Oltrepò Pavese che nasce nel vigneto omonimo sito nel comune di Broni. Viene prodotto con diversi vitigni: Croatina (50%), Uva Rara (30%) e Ughetta (20%). Il suo colore è un rosso rubino intenso, tendente al cupo, profumo delicato con sentori di viola e lampone, all’assaggio ha un sapore asciutto, rotondo, morbido, sapido, consistente e generoso con sentori di mandorla. La sua gradazione alcolica è di 13 – 13,5° ed è predisposto all’invecchiamento. La temperatura di servizio è di 18°C e si abbina alle carni rosse, stracotti e brasati e ai formaggi stagionati.

Nella storia del vino italiano il Barbacarlo rappresenta un caso unico: con la creazione della DOC Oltrepò Pavese (DPR 6/08/1970) veniva riconosciuto come tipologia a sé stante e ne regolava la produzione attraverso l’apposito disciplinare. Nel 1971 Lino Maga, un vignaiolo di Broni, si oppose alla creazione della denominazione dichiarandola illegittima in quanto Barbacarlo era il nome di un vino rosso di sua produzione così chiamato perché posseduto dal suo avo, lo zio Carlo, (nel dialetto pavese zio significa barba). Le prove presentate dal Maga a sostegno della sua rivendicazione erano inoppugnabili: il nome Barbacarlo era già un toponimo riportato nelle mappe del territorio. La contesa si risolse nel 1983 con l’abolizione della denominazione Barbacarlo all’interno della DOC Oltrepò Pavese, così Lino Maga poté essere l’unico ad utilizzarla per identificare il suo cru.

La fondazione della sua cantina risale al 1896, quando gli antenati della famiglia Maga intitolarono il vigneto di famiglia e tutta una collina alla memoria dello zio Carlo (Barbacarlo nel dialetto pavese) a Broni, nell’Oltrepò Pavese. Qui il figlio Giuseppe, che ha preso le redini dopo la scomparsa di Lino, coltiva due vitigni il Barbacarlo e il Montebuono senza l’uso di concimi chimici e diserbanti. La fermentazione avviene in grandi e vecchissime botti di rovere o castagno, e il vino viene poi subito imbottigliato, a volte a fermentazione non ancora conclusa. I vini di Lino Maga sono prodotti in quantità limitate a poche migliaia di bottiglie, non si fregiano di denominazioni e cambiano secondo l’annata, a volte mossi, a volte leggermente abboccati e a volte secchi, e si affinano in bottiglia fino a trenta anni. I vini prodotti sono longevi e singolari, caratterizzati da pungenza carbonica, da tannini saporiti e da ampia versatilità negli abbinamenti a tavola, come più volte sottolineato dal giornalista Gianni Brera, uno dei primi e più grandi estimatori del Barbacarlo:

“Il Barbacarlo che un cugino monsignore prende a Broni, basta mescerlo per vederlo montare in superbia: e quel mussare di spume fini e veloci sembra una risata cordiale; poi è buono altro che storie! E sarà l’infanzia, sarà la disposizione atavica, io di vini migliori ne ho pure bevuti e ne bevo, ma non ne trovo mai che mi piacciano sempre in egual misura, che siano altrettanto leali a qualsiasi livello.”