I cinque migliori spumanti per brindare a Capodanno

di Vittorio Ferla

 

Mercati e cucine sono in subbuglio in vista del cenone di Capodanno. Approfittate della notte che segna il passaggio all’anno nuovo, dunque, per regalarvi le emozioni uniche di uno spumante metodo classico. Scegliete un vino italiano, non vi deluderà: le bollicine nostrane non hanno nulla da invidiare a quelle più rinomate (e costose) dei cugini francesi. Ricordate, inoltre, una regola fondamentale dell’abbinamento: lo spumante secco diventa metallico e sgradevole se accompagnato ai dolci. Pertanto, stappate una grande bottiglia di bollicine fin dall’inizio del pasto: sarà un’ottima compagnia per aperitivi, cruditè, fritti di pesce e di verdure, mozzarelle, burrate, formaggi teneri, primi e secondi di pesce. Se poi volete proprio fare il ‘botto’ della mezzanotte optate per un classico sempreverde: il Moscato spumante dolce, perfetto per accompagnare pandori e panettoni. GnamGlam ha selezionato cinque italianissimi spumanti metodo classico per il cenone di fine anno.

 

 

Franciacorta Riserva Docg, Cuvée Annamaria Clementi Dosage Zéro 2009, Caʼ del Bosco

La Franciacorta (le ‘corti franche’ erano le regioni esenti dai tributi) è diventata un marchio prestigioso grazie all’impegno di imprenditori innovativi e visionari. Qui si concentra la spumantistica italiana di eccellenza nella versione del metodo classico di origine francese.
Quello dedicata ad Annamaria Clementi, fondatrice di Ca’ del Bosco, è uno dei vini simbolo della zona. Frutto di un blend di Chardonnay (55%), Pinot Bianco (25%) e Pinot Nero (20%), di una vinificazione meticolosa e di un lunghissimo affinamento in bottiglia (7 anni a contatto con i lieviti), non prevede dosaggio alla sboccatura. Colore dorato, finissimo perlage, profumi complessi e un sapore minerale, pieno e persistente fanno di questo spumante un campione assoluto dell’Italia nel mondo.

 

Trento Doc, Giulio Ferrari Riserva Del Fondatore Extra Brut 2007, Ferrari

La storia di Trentodoc – che, dopo anni di enormi progressi, occupa stabilmente la fascia top dello spumante italiano – inizia con Giulio Ferrari, un curioso e giovane enologo dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che sarebbe poi diventato un simbolo per il mondo delle bollicine a livello internazionale. La Riserva del Fondatore dell’azienda Ferrari è uno Chardonnay in purezza che svolge una maturazione decennale. Giallo brillante con riflessi dorati, perlage finissimo e persistente. Profumi intensi e fragranti di frutta fresca, fiori e miele con note di cioccolato bianco, spezie e agrumi. Al palato è armonico e vellutato con una lunga persistenza.

 

Settimo Cielo Extra Brut 2011, Perla del Garda

Le vigne della famiglia Prandini si estendono in un territorio suggestivo, fra Desenzano e Sirmione, cullate dal microclima delle colline moreniche a sud del Lago di Garda. Il terreno calcareo argilloso, povero di acqua, è ideale per la coltivazione della vite. L’azienda è specializzata nella produzione di spumanti metodo classico e nell’allevamento del vitigno principe di quest’area: la Lugana. Settimo Cielo, premiato con le 5 sfere della guida Sparkle, è uno spumante di qualità che miscela Trebbiano di Lugana (50%) e Chardonnay (50%). La seconda fermentazione si svolge in bottiglia magnum, con permanenza sui lieviti per almeno 30 mesi. Una piccola perla, appunto.

 

Riesling Brut 2014, La Palazzola-Grilli

L’azienda umbra La Palazzola-Grilli è una bella sorpresa. Il territorio non ha una tradizione o vocazione spumantistica, ma la cantina offre prodotti ben connotati e di grande valore ed è diventata un punto fermo del panorama enologico dell’Italia centrale. Stefano Grilli, ex ingegnere nucleare, sperimentatore appassionato, produce ottimi metodo classico. Il Brut qui suggerito proviene da uve di Riesling renano ed è realizzato con metodo ancestrale. Color giallo paglia, al naso impatto di note minerali, idrocarburi e fieno uniti a sensazioni di cedro e scorza di arancia candita. Gusto cremoso, fresco e sapido, con retrogusto agrumato e nota di crosta di pane.

 

Daunia Igp, Riserva Nobile Brut 2014, d’Araprì

Un giorno del 1979, tre giovani geniali, amanti del jazz del vino, decidono di mettersi in società per realizzare un sogno originale e insolito: produrre spumanti in Puglia. Nasce così d’Araprì, una piccola azienda sita nel Tavoliere settentrionale, completamente dedicata al metodo classico. A giudicare dal successo, l’idea inizialmente stravagante si è rivelata del tutto azzeccata. La Riserva Nobile (prima fermentazione in legno, seconda sui lieviti per 36 mesi) è il prodotto più tipico, ottenuto esclusivamente da uve Bombino Bianco, vitigno autoctono dalle caratteristiche ideali per la spumantizzazione con il metodo classico. Colore oro scintillante, profumo intenso e maturo di ananas e banana con toni di pasticceria al burro e sentori di vaniglia, gusto pieno, complesso e sapido.