Girolamo Russo: degustazioni al top dell’Etna

di Vittorio Ferla

 

Etna rosato 2015

rosatoQuesto rosato della cantina Girolamo Russo che viene dall’Etna ha l’eleganza dei suoi omologhi provenzali. Nessuna concessione alla frivolezza.

Realizzato con uve di Nerello Mascalese in purezza, provenienti dalle vigne vecchie più basse della contrada San Lorenzo, sita sul versante nord del vulcano, nei pressi di Randazzo, si presenta forte, intenso e raffinato. A differenza di altri rosati della zona non c’è Nerello Cappuccio che apporta un plus di sentori e aromi fruttati.

Il colore è molto scarico, potremmo definirlo ‘cipria’. Al naso può ricordare la pesca. Si fa forte della mineralità tipicamente etnea a sostegno di una bella acidità e di una certa grassezza. Corpo interessante per il suo genere, importante gradazione alcolica (13,5%), finale sapido.

 

‘A Rina 2014

a-rina1“Imbottigliato a febbraio, in un’annata perfetta”. Così ce lo presenta il produttore. Etna rosso doc, realizzato in larga parte con Nerello Mascalese (94%) e una integrazione di Nerello Cappuccio (6%) proveniente dalle vigne nuove dell’azienda.

Per la Girolamo Russo si tratta di un vino d’ingresso, risultato di un blend di uve provenienti dalle vigne di San Lorenzo, Feudo, Calderara Sottana, le contrade dalle quali provengono altrettanti cru. Tuttavia, bisogna assaggiarlo che ridurre questo prodotto ad un entry-level è un po’ mortificarlo.

Lo si nota già dal colore: un rosso rubino più colorato del solito Nerello, tradizionalmente un vino scarico di sostanze coloranti. Il vino, infatti, contiene tanto estratto e tanto alcol (14,5%) che producono un impatto importante nell’assaggio.

All’analisi olfattiva si presenta elegante, di buona complessità, con profumi di frutti con torsolo (ciliegia e prugna) e note di cuoio e tabacco che denotano una personalità spiccata.

In bocca è più grasso e pieno del solito Nerello. C’è un bel frutto da masticare. Un bel corpo con tannini morbidi e vellutati. Fresco e complesso, si beve con piacere. Lunghissimo il finale. Ricorda certamente un Nebbiolo

 

Feudo 2013

feudo-2013Proveniente dalla Contrada di Feudo, questo Etna rosso doc conquista di più per il carattere esplicitamente  legato alla terra. Realizzato con Nerello Mascalese e piccole percentuali di Nerello Cappuccio, fa 18 mesi tra barrique e tonneau.

Il colore è un rosso granato più scarico che annuncia un minore estratto, ma in linea con le qualità varietali.

I profumi sono intensi e fini e richiamano la frutta nera matura (mirtilli, more, ribes, fichi neri). Il naso è più speziato e percepisce note evidenti di erbe aromatiche mediterranee.

In bocca è fresco, ampio e pastoso, con una tessitura importante dei tannini che non sono troppo marcati. Una bella acidità lo rende bevibile e vibrante. Ottima struttura, 14% alcolici, notevole persistenza gustativa.

 

San Lorenzo 2013

San-LorenzoNerello Mascalese con piccole percentuali di Nerello Cappuccio, 18 mesi tra barrique e tonneau. Nel rispetto delle vigne di provenienza, questo vino è più fruttato e dolce. Secondo il produttore “il legno usato resta il miglior contenitore, ma il vino non deve sapere di legno. Deve mantenere le proprietà per esprimere il territorio. I vini hanno diverse personalità”.

Questo Etna rosso doc di 14% ha un colore rubino granato intenso. Al naso sentori di frutta rossa, di ciliegia, di marasca, ma anche tanti fiori, erbe aromatiche, essenze balsamiche. Punte di cardamomo, vaniglia e tabacco.

I tannini sono più fitti e dolci, presenta note più eteree. Morbido, setoso, di ottima struttura, con una buona tensione tra acidità e corpo, lascia un senso di grande pienezza gustativa e persistenza.

Per noi rappresenta forse il top della gamma produttiva, quasi a conferma che, sull’Etna, più sali (le vigne sono a 750 metri s.l.m.) e meglio viene il vino.