
di Vittorio Ferla
Girofle è uno dei vini di punta dell’azienda Monaci di Severino Garofano. Lo si capisce fin dal nome.
In primo luogo, in francese il clou de girofle è il chiodo di garofano, una spezia forte dall’aroma penetrante e dal sapore pungente e amaro. Una spezia che può far capolino in tante versioni del Negroamaro, il vitigno principe del Salento, specialmente nei grandi rossi invecchiati. Sono queste uve il cuore dell’attività di questa azienda.
Girofle, dunque, richiama il garofano, un gioco esplicito sul cognome del fondatore della cantina, Severino. Un nome fondamentale nella viticoltura salentina. Per anni consulente di aziende vinicole della zona e anima dell’affermazione del Negroamaro pugliese, da alcuni anni Severino Garofano ha scommesso su vigne proprie con i figli Stefano e Renata.
Girofle, infine, può richiamare un colore, perché il garofano può essere anche rosa. Rosa come questo vino che si distingue tra le eccellenze della sua terra – tanto da essere premiato con la medaglia d’argento al Mondial du Rosè 2016 – e, cosa non banale, per un ottimo rapporto qualità prezzo.
Girofle viene da uve di Negroamaro in purezza affinate in acciaio. Nel calice si presenta color rosso corallo, brillante e carico, con sfumature cerasuole. Al naso suggerisce note floreali e delicate di rosa e di viola, piccoli frutti rossi come fragola e ciliegia, ma anche sentori di pesca. Al gusto si presenta caldo, ricco, salino, con una buona freschezza al palato, una leggera chiusura di mandorla amara e una piacevole tenuta.
L’impegno dell’azienda prosegue con nuove sfide dei fratelli Stefano e Renata nella direzione di un marketing più giovanile e accattivante.
Da un lato, la scommessa sui coktails. Il progetto Girofle&Co(cktails) vede il coinvolgimento di Diego Melorio che con il suo Quanto Basta di Lecce ha vinto il premio dei BarAwards 2015 come miglior cocktail bar d’Italia. Dalla collaborazione sono nati cinque drink che mettono al centro la qualità e la versatilità del rosato con una apertura a contaminazioni creative. Una scelta strategica per farsi largo nei circuiti di consumo innovativi.
Dall’altro lato, la strada della dolcezza. La caramella alla frutta è uno dei connotati tipici dell’analisi sensoriale applicata ai rosati. Facile pertanto l’associazione con le gelatine dell’artigianato dolciario. L’idea diventa realtà grazie alla partnership con Maglio, un’azienda dolciaria d’eccellenza di Maglie, in provincia di Lecce. Nascono così le Gocce di Girofle, gelatine realizzate con il rosé aziendale, arricchite da un chicco di uva sultanina.
Insomma, il rosato del Salento riesce sempre a stupire.