Dalle “sette minestre” a “le virtù”, è Natale in Abruzzo

L’Abruzzo si prepara a vivere, nel segno della tradizione, il periodo delle festività natalizie. Nelle stazioni sciistiche è tutto pronto, le manifestazioni natalizie in via di definizione e ovunque, nei piccoli e piccolissimi centri, c’è l’appuntamento con i presepi, tutti carichi di fascino e di originalità.

Ma  è soprattutto a tavola che l’Abruzzo si distingue per le sue specialità: ogni famiglia ha le proprie tradizioni dal cenone della Vigilia, al pranzo di Natale, al Cenone di Capodanno perché questa regione è sempre stata considerata terra di tipicità.
In alcune zone, soprattutto dell’Abruzzo interno e di montagna, la vigilia di Natale si caratterizza per le cosidette “sette minestre“, un pasto di sette portate a base di legumi, spaghetti con sugo di pesce, baccalà con aglio, olio e peperoncino, verdure varie e “scrippelle” al posto del pane mentre il più famoso piatto natalizio dell’Abruzzo è chiamato ”le virtù“, un minestrone a base di sette ingredienti per sette, tra cui legumi freschi e secchi, verdure nuove, carne e pasta.

A Lanciano (Chieti) la vigilia di Natale è preceduta da una cena di magro in cui le portate sono ben 13, a indicare Gesù e i dodici apostoli. Fra i primi piatti natalizi non può mancare la chitarra abruzzese (vedi il tutorial su come prepararla!), un particolare formato di pasta all’uovo tagliata artigianalmente con uno strumento in legno e fili metallici sottili distanti fra loro circa un millimetro chiamato ”chitarra”, appunto. Nel variegato panorama dei primi piatti un posto importante occupa il timballo di scrippelle, crêpe adagiate su una pirofila e condite a strati con ragù di carciofi impanati e fritti (o in alternativa piselli e spinaci), scamorza e uova sode tagliate a piccoli pezzettini.

Per il cenone di fine anno oltre all’immancabile zampone e lenticchie, attorno al quale si legano buoni e fortunati auspici per il nuovo anno, in provincia di Teramo si punta molto su un piatto poco conosciuto ma assai caro agli abruzzesi: la coratella di agnello. Piatto della tradizione dei pastori, che nel teramano era un’attività primaria per la sussistenza, la coratella ha un sapore molto forte, ma l’utilizzo di molte spezie, di aglio e cipolla, lo rende meno pungente. In questa ricetta, la coratella è disposta su un letto di indivia, arrotolata e fatta cuocere nel soffritto.

Numerose le proposte dei dolci natalizi che vanno ad affiancare l’insostituibile panettone. Si va dal parrozzo, un dolce a base di semolino, mandorle dolci e amare e cioccolato fondente che ne ricopre totalmente l’esterno. Molto ricercati sono anche i bocconotti – Lanciano e la Frentania ne sono la patria – pasticcini di pasta frolla ripieni di un impasto fatto di mandorle tostate e tritate, miele, cioccolato fondente, acqua e zucchero.

Dolce natalizio tipico dei piccoli borghi resta quello dei ceci ripieni, vale a dire il ripieno di ceci con l’aggiunta di cioccolato, mandorle, noci tostate e aromi a piacere.

Tutti questi appuntamenti a tavola, durante il periodo delle feste natalizie, sono accompagnati dai vini abruzzesi che sono diversi ma tutti di ottima qualità: come Montepulciano d’Abruzzo (rosso), il Cerasuolo (rosato) e il Trebbiano (bianco).


Ingredienti: aglioaromicioccolatomandorlenoci tostate