Bianco fresco di Puglia: se il Salento mette le bollicine

Con le uve Fiano si vinificano ottimi bianchi strutturati e aromatici nonché vini destinati all’invecchiamento. La regione originaria di questo vitigno di storia antichissima è la Campania, in particolare il territorio di Avellino.

Da alcuni anni, però, viene usato in altri territori del sud, come la Puglia, raggiungendo discreti risultati qualitativi e manifestando sfumature originali legate ai territori di impianto.

Le uve Fiano del Messapo Salento bianco delle Cantine Pliniana che abbiamo assaggiato in questo caso sono vinificate in modo da ricavare un vino frizzante e schietto secondo tradizione: non per questo, tuttavia, possiamo definirlo come un banale vino da tavola. Se l’obiettivo della spumantizzazione era un vino vivace e fine l’esperimento pare riuscito.

Il colore è giallo paglierino, ma molto scarico, quasi bianco. Al naso comincia un po’ timidamente: bisogna aspettare alcuni secondi prima che riesca a sprigionare i suoi profumi. La frutta bianca si sente subito molto delicata, poi arriva la nota agrumata del limone e un accenno di spezie. In bocca si presenta fresco, snello e giustamente acido. Le bollicine sono delicate e gradevoli. Nel finale rivela una spiccata sapidità e un retrogusto aromatico che, uniti alla freschezza, invitano a riempire di nuovo il bicchiere. Tasso alcolico basso e poco corpo al palato ne rendono un prodotto di facile beva.

Leggero, allegro e salino, questo vino si accompagna elettivamente ai crostacei, agli antipasti di mare e alle paste condite con il pesce. Lo abbiamo provato però, con buoni risultati, con spaghetti alla crema di melanzane, insalata di pollo e broccoletti ripassati in padella. Versatile.