
di Mariella Ferrara
Focus sui vini rosati Siciliani, intensi e dal gusto di sorprendente pienezza, spesso poco comunicati al grande pubblico. Una degustazione di 15 etichette di sorprendente longevità. Perché alcuni produttori ci tengono a dirlo e a dimostrarlo: “facciamo lunghi affinamenti sur lies ed i nostri rosati con qualche anno in più cambiano in piacevolezza e morbidezza”.
Il futuro è dei rosati
Una serata al femminile in tutti i sensi. Un primo appuntamento promosso e realizzato da un gruppo di colleghe sommelier e appassionate del vino che si pone come un auspicabile inizio di incontri futuri per parlare di più dei rosati siciliani. Qualcosa è cambiato nella produzione e nella valorizzazione di questa tipologia di vino spesso posto immeritatamente in seconda fila.
Per i rosati si prevedono consumi mondiali in grande aumento ma molto spesso localmente vengono trascurati nelle scelte d’acquisto di enoteca e ristoratori ed è una carenza nel vasto panorama dei vini che bisogna necessariamente colmare con più conoscenza ma soprattutto con più assaggi e degustazioni di questo eccellente prodotto.
Il confronto di conoscenza tra produttori ed enoappassionati e consumatori si rivela sempre più utile ed interessante, alla ricerca di un vino che con la sua leggerezza e freschezza possa essere una scelta ideale per il caldo estivo e nello stesso tempo di grande piacevolezza perché si presta ad una vasta gamma di abbinamenti gastronomici. Non pensiamoli più solo per gli aperitivi: sono vini che a tutto pasto si comportano benissimo.
Una bella lista di vini di qualità
Particolarmente gradite le “bollicine dell’Etna” da metodo classico della Cantina Murgo di Santa Venerina e Cantina Destro di Randazzo da Nerello Mascalese in purezza. I due metodi classici millesimati riescono a convincere il pubblico perché capaci di donare una nota in più di profumo al naso e di gusto al palato.
Dall’assaggio delle due annate del rosato Primaterra, il 2014 presenta una morbidezza non riscontrata nel 2016 ma che ci fa pensare quanto ci sia stato di lavoro per ottenere un prodotto così equilibrato, in grado di mantenere nel tempo un’integrità destiata a durare ancora.
L’assaggio di Barone di Villagrande conferma l’eleganza anche nel rosato del versante est dell’Etna vocato per l’Etna bianco superiore. E poi ancora un sud-ovest del vulcano che ci presenta sempre delle belle sorprese: presenti alla degustazione l’azienda Setteporte di Piero Portale e Feudo Cavaliere di Margherita Platania. Gli assaggi di questo versante ci consegnano due rosati molto diversi tra loro: Setteporte (etichetta in arrivo) ha una bella acidità e un’aromaticità molto presente che rimane nell’area di equilibrio. Molto intenso risulta il rosato di Feudo Cavaliere grazie agli otto mesi di permanenza sulle feccie nobili con frequenti batonnage a temperatura controllata.
La grande diversità dell’Etna si traduce anche nei rosati: gli assaggi lo hanno dimostrato. Al-Cantara – con il suo inno alle donne in etichetta – profuma di rosa, siamo sul versante nord di Randazzo mentre risulta più floreale al naso il rosato di Terra Costantino sul versante sud-est a Viagrande.
Ho trovato tutti i rosati assaggiati intensi nei profumi e nei sapori. Importanti varietà tra i tre versanti e le cantine perché così è l’Etna, una grande espressione di diversità e notevole concentrazione di differenze.
Dall’Etna a Corleone e a Vittoria
I vini degustati fuori Etna sono il Merlot di Vivera, coltivato a Corleone, in provincia di Palermo, ma vinificato ed imbottigliato sull’Etna a Linguaglossa.
Da questo vino nasce perfino un sorbetto rosè creato da Giovanna Musumeci che a Randazzo produce delle meravigliose granite: ricordiamo, infatti, che l’Etna è stato un grande serbatoio di ghiaccio quando gli elettrodomestici moderni non c’erano ancora.
Da segnalare l’Osa di Paolo Cali’ di Vittoria, prodotto da uve Frappato, un’uva che insieme al Nero d’Avola forma l’unica DOGC della Sicilia, il Cerasuolo di Vittoria.
Per chi vive ai piedi del vulcano, il vino rosato ricorda il vino dell’Etna degli antenati, quello del blend massale in vigna tra uve rosse e uve bianche e delle grandi esportazioni al nord d’Italia e d”Europa. Bevete rosati Siciliani e girate per i versanti, vi sentirete appagati.
Pink Pool Wine Party: ecco chi c’era
Il Pink Pool Wine Party – che si è svolto a Viagrande il 3 settembre 2017 – è stato un incontro di donne di varie associazioni enogastronomiche.
Un appuntamento estivo organizzato da Gea Calì e Mariella Ferrara, sommelier Fisar, con la preziosa collaborazione delle colleghe delle delegazioni di Catania della Fisar Adriana Rapisarda, dell’Ais Mariagrazia Barbagallo e Tiziana Gandolfo , della Fis Agata Arancio e dell’ Onav Caterina Adragna.
Alla serata hanno partecipato:
Simone Sabaini, inventore si Sabadì, l’azienda che a Modica produce l’eccellente cioccolato aromatizzato alle erbe che crescono spontaneamente nelle cave naturali della campagna modicana;
Davide Merlino, con la deliziosa Lumaca Madonita, un allevamento tra i più grandi in Italia dove si producono chiocciole da gastrononia, caviale delle Madonie usato nei menu di molti chef siciliani, conserve gourmet e cosmetici alla bava di lumache di altissima qualità grazie alle sostanze cicatrizzanti e curative delle lumache.
Ecco , infine, la lista dei rosati in degustazione:

Vivera, C’era una volta 2016, Terre Siciliane IGP, Merlot, Corleone (PA)

Terra Costantino, De Aetna 2016 Etna Doc, Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10%, Contrada Blandano Viagrande

Barone di Villagrande, Rosato 2016 Etna Doc, Nerello Mascalese 90%, Carricante 10%, Milo

Al-Cantara, Amuri di Fimmina e Amuri di Matri 2016 Etna Doc, Nerello Mascalese 100%, Randazzo

Feudo Cavalieri, Millemetri Rose’ 2015 Etna Doc,Nerello Mascalese 100%, Santa Maria di Licodia

Masseria Setteporte, Rosato 2016, Nerello Mascalese 100%, Santa Maria di Licodia

Vigneti Primaterra, Primae rose’ 2014 e 2016 Etna Doc, Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10% Contrada Sciaranova, Randazzo

Azienda Agricola Di Francesco, Jebel 2016 Etna Doc, Nerello Mascalese 100%, Contrada Calderara, Randazzo

Tenute Moganazzi, DonMichele rose’ 2009, Etna Doc, Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10%, Passopisciaro

Terrazze Dell’Etna, Rosato 2014 Etna doc, Nerello Mascalese 100%, Randazzo

Cantine di Nessuno, Nerosa 2016, Etna Doc, Nerello Mascalese 90%, Nerello Cappuccio 10%, Trecastagni

Palmento Costanzo, Mofete 2016 Etna Doc, Nerello Mascalese 100%, Passopisciaro

Murgo, Metodo Classico Brut Rosè millesimato 2011, Etna Doc, Nerello Mascalese 100%, Santa Venerina

Vini Destro, Saxanigra Metodo Classico Brut Rose’ millesimato 2011 Etna Doc, Nerello Mascalese 100%, Randazzo