Metti una serata a Labico con Antonello Colonna

di Ilaria Donatio

Incontrare Antonello Colonna – chef stellato, romano, di fama internazionale – nel suo Resort&Spa di Labico, a un tiro di schioppo dalla Capitale, è stato esattamente come l’avevo immaginato: un breve scambio di battute per prendere contatto e concordare l’intervista – “questo è il mio cellulare, ma non so se ti rispondo” IMG_7197– e poi osservarlo per il resto della serata, nel suo luogo per eccellenza, dove lui è nato e dove poi ha trasformato l’attività di famiglia nel proprio progetto. Ecco, questo è l’unico modo per capire meglio un uomo a cui di certo non mancano le parole e quelle che sceglie dicono solo il superfluo.

Così, senza il timore di non prendere cantonate, posso oggi affermare che Antonello Colonna – oltre al resort che prende il suo nome, potete “andarlo a trovare” al centro di Roma, a Palazzo delle Esposizioni, all’Antonello Colonna Open per un city lunch d’autore – è tutto in quell’orgoglio con cui indica l’amata campagna che ci circonda fino a perdita d’occhio; nella passione con la quale racconta il suo lavoro sul pomodoro torpedino (che poi è parte integrante della sua specificità: aver costruito una storia professionale partendo dalla tradizione gastronomica romano-laziale, rivoluzionandola e conferendole una eleganza inconfondibile); nei suoi modi ruvidi sempre accompagnati da un sorriso; nel suo narcisismo condito da ironia, mai ammantato da falsa modestia; infine, nella assoluta e tranquilla convinzione di svelare al mondo un tipo di bellezza che non teme smentite: l’arte.

Che poi è tante cose insieme.

Collezione Antonello Colonna

L’arte in cucina, l’arte come ricerca di un equilibrio costante tra natura e cultura, l’arte dell’accoglienza e del buon gusto, l’arte di innovare la tradizione, l’arte di abitare gli spazi senza riempirli.

Non a caso, nel resort di Labico, il visitatore coglie immediatamente un contrasto voluto – che è appunto

esso stesso “creativo” – tra il paesaggio agreste, tutt’intorno, e la struttura bassa, ipermoderna, avveniristica, interamente grigia e rossa – attrezzata per ospitare eventi e celebrare occasioni speciali – con molti spazi all’interno in cui l’occhio si perde. Spazi intervallati da pezzi di design, collezioni d’arte e “situazioni” d’arredo.

Colonna, sul suo sito, l’ha definita “anarchitettura” – fusione di anarchy e architecture – a sancire una nuova impostazione del rapporto tra architettura e design, attraverso linguaggi diversi, senza una definizione dello spazio pre-impostata.IMG_7136Un luogo dove è però possibile tornare indietro nel tempo, prendersi cura di sé, nella spa, tra hammam e percorsi termali, all’interno del parco naturale di Labico, tra campi di grano e di papaveri, castagneti, noceti e alberi di frutta.

 

Anfitrione generoso e fiero, Colonna appena poteva si garantiva una distanza di sicurezza per guardare meglio il “film” della serata: se scorreva bene, con quali gesti, intoppi, intervalli, sorrisi, parole, armonia, estetica.

 

 

Un flusso continuo di sue creazioni – fotografate solo in parte

Cannolo di baccalà, panna acida, caviale e limone candito

Cannolo di baccalà, panna acida, caviale e limone candito

(vedete la gallery) – sapori, colori, giochi di luce e ombre, equilibri raffinatissimi.

Per tutte, vale la sua frase: “Io leggo un piatto, lo smonto e lo interpreto. Non lo reinterpreto, ma ne prendo gli ingredienti. No, io non provo, come il musicista che ha in mente alcuni elementi e sa già cosa suonerà, nella sua testa. Io quando vi porto un piatto in tavola, vi chiedo di chiudere gli occhi, di leggerlo con il palato…”.

L’arte.