Guida vini Gambero Rosso: conferme e sorprese dai Tre Bicchieri

di Vittorio Ferla

 

Come ogni anno torna la Guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso, giunta ormai alla sua 31esima edizione. Anni di assaggi e riflessioni sul vino consegnano l’immagine di un patrimonio che fa della territorialità il suo punto di partenza, incardinando concetti come identità, piacevolezza e imprevedibilità. Un panorama ampio e diversificato di prodotti, ognuno con una propria storia da raccontare e con un proprio posto da occupare. Un esempio su tutti, quello dei vini di qualità al di sotto dei 15 euro che oggi sono 110, e solo lo scorso anno 88. 

Tradotta in inglese, tedesco, cinese e giapponese, quest’anno la guida premia 436 etichette che si sono aggiudicate i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento attribuito dal Gambero ai vini italiani. In totale, sono 22.000 le referenze che sono entrate in guida, per un totale di 2485 aziende che rappresentano il meglio della produzione vitivinicola made in Italy.

 

Il Piemonte in cima alla lista delle Regioni più premiate

Aumentano le aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni, con l’effetto positivo di ripopolamento delle campagne e un impatto positivo sul tessuto sociale anche in aree non centrali. In termini meramente numerici parliamo di una crescita del valore della produzione di vino e uva da vino che dagli oltre 3.000 milioni di euro del 2005 arriva ai quasi 5.000 attuali. Di questo, e di molto altro parla la  guida.

Il Piemonte è la regione che si aggiudica il maggior numero di Tre Bicchieri, con 77 etichette premiate. Seguono sul podio: Toscana con 76 e Veneto con 41

Tra i 20 e i 30 Tre bicchieri: Alto Adige con 27 – Friuli Venezia Giulia con 26 – Lombardia e Campania con 23 – Sicilia con 22 – Marche con 21.

Tra i 10 e i 20: Emilia Romagna con 16 – Puglia con 13 – Trentino e Sardegna 12 – Abruzzo 11.

Sotto i 10 Tre Bicchieri: Umbria 9 – Lazio e Liguria 7 – Valle d’Aosta 6 – Basilicata 5 – Calabria 4 – Molise 1.

I vini della nuova sezione dedicata al Canton Ticino si aggiudicano 2 etichette premiate con i Tre Bicchieri.

Cresce il numero dei Tre bicchieri Verdi, ossia quelli prodotti da aziende biologiche o biodinamiche certificate, che questüfanno sono ben 99. Le aziende che hanno ottenuto un punteggio Tre Bicchieri 10 o piu volte ottengono una o piu stelle.

 

I Premi Speciali Gambero Rosso e Bohemia Kvetna 1794 per i migliori vini dell’anno

Ecco la lista:

Il premio rosso dell’anno al Valtellina Sup. Sassella Rocce Rosse Ris. ’07 dell’azienda Ar. Pe. Pe.

Il bianco dell’anno se lo aggiudica l’azienda I Favati con il Fiano d’Avellino Pietramara ’16.

Al Marcalberto Extra Brut Millesimo 2mila12 M. Cl. ’12 dell’azienda Marcalberto va il premio Bollicine dell’Anno.

Il dolce dell’anno al Malvasia delle Lipari Passito ’16 di Caravaglio.

Il premio miglior rapporto qualità prezzo lo vince il Romagna Sangiovese Sup. Sigismondo ’16, figlio di un progetto speciale dell’azienda Le Rocche Malatestiane.

La cantina emergente va al gruppo calabrese Spiriti Ebbri.

Il premio per la vitivinicoltura sostenibile va a Ferrari della famiglia Lunelli, che da anni si impegna con convinzione in questo settore.

 

Un nuovo riconoscimento è quello del Premio Progetto Solidale, che va a personaggi ed aziende che abbiano dimostrato una particolare sensibilita sociale. E’ stata premiata Elisabetta Fagioli dell’azienda toscana Montenidoli, che ha creato una fondazione che darà una casa ad anziani e giovani in difficoltà.

 

 

Masi, cantina dell’anno

Masi, storica azienda produttrice di vini pregiati e riconosciuta in tutto il mondo per i suoi amaroni, si aggiudica il premio ‘Cantina dell’Anno’ della Guida Vini D’Italia Tre Bicchieri 2018 del Gambero Rosso.

A comunicare il Premio Speciale, il suo curatore Marco Sabellico: “Masi, presente nella nostra guida fin dal primo anno di pubblicazione, è da più di 50 anni un punto di riferimento tecnico e qualitativo per la Valpolicella e ha contribuito più di tutti al successo della sua regione vitivinicola e del suo vino principe l’Amarone, ambasciatore di italianità nel mondo”.

Ed è proprio per ”aver portato l’Amarone e i vini veronesi sulla ribalta internazionale, e non solo” che la griffe enologica di Gargagnago della Valpolicella (Verona) si è aggiudicata il riconoscimento tra le 2.485 cantine recensite dalla guida.

Per Sandro Boscaini, presidente di Masi: ”Siamo oltremodo onorati di questo ulteriore riconoscimento da parte del Gambero Rosso, dopo i Tre Bicchieri conferiti ai nostri Conte Federico Riserva 2012 e l’Amarone cru Campolongo di Torbe 2011. Considerando che la competizione in Italia non manca, il Veneto, pur essendo oggi la più importante regione italiana per produzione quantitativa, per export e per le tante varietà di uva e di vini, mantiene punte di eccellenza assoluta, riconosciute in tutto il mondo. Questo premio non va solo alla Masi e ai suoi amaroni, ma a tutti i seri viticoltori che l’hanno seguita e che vedono i loro vini con sistematicità nel gotha delle aziende italiane che si sono aggiudicate i Tre Bicchieri del Gambero Rosso”.

 

Stefano Amerighi da Cortona, vignaiolo dell’anno

“Un uomo che vive fino in fondo il suo rapporto con la terra”. Stefano Amerighi sale agli onori della critica di settore distinguendosi come miglior vignaiolo 2018. “Un premio inaspettato – commenta Amerighi – di cui sono davvero molto felice. Rimango sempre piacevolmente sorpreso di come la critica accoglie il mio lavoro. Quando mi sono avvicinato, nei primi anni del 2000, ai vini naturali mi additavano quasi come un pazzo e un visionario – racconta Amerighi – oggi, invece, posso dire di aver fatto parte di una generazione di rivoluzionari che hanno deciso di vivere il rapporto con la terra in una chiave diversa, che è diventato anche un modello sociale”.

Oggi il vino di Stefano Amerighi, un Syrah in purezza nella migliore della tradizione del Cortona Doc, è riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. L’annata 2014 è raccontata da Gambero Rosso come “un vino magnetico cui serve ancora del tempo di aprirsi. I profumi ballano e volteggiano, colpiscono per gli elementi fruttati maturi, ribes, ciliegia e mora, e poi per gli eleganti ricami speziati. La bocca è coerente, tridimensionale, sapida e rinfrescata da una bel sottofondo balsamico. Polpa e lunghezza invidiabili, sempre al servizio del sorso”.

La sua scelta, che consiste in una lavorazione del terreno scandita dalle fasi lunari e planetarie con l’aggiunta di preparati biodinamici per vivificare la terra ed evitare tutte le concimazioni lavorando pochissimo il vino senza correttivi, è studiata e presa ad esempio.