Sagrantino d’eccellenza a Enologica 2016

di Stefano Sequino

Coltivato da tempi antichi a Montefalco, il Sagrantino è parte integrante delle colline umbre, dove anche quest’anno è stato il protagonista d’eccellenza a Enologica 2016, la kermesse, giunta alla 37a edizione, per gli appassionati della Docg e dei suoi territori viticoli.

 

Un vitigno unico
Il Sagrantino è sempre stato Sagrantino: un nome consolidato almeno dal 1500, dall’origine che sembrerebbe legata alle liturgie sacre dei padri francescani e da sempre utilizzato anche per arricchire i vini rossi, destinati alle mense dei ceti nobili, di aroma e colore.

Buccia spessa e ricca di tannini, si parte da qui per raggiungere – con non poche difficoltà per domare l’astringenza – l’obiettivo enologico e le sue peculiari caratteristiche di potenza e struttura, more di rovo, cuoio e, grazie alla permanenza in legno, vaniglia.

lungarotti-2E proprio il ricco corredo di tannini rendono il Sagrantino di Montefalco un vino sostanzialmente unico, di carattere, estremamente tipico. Tannini che il tempo deve poter ammorbidire e rendere più scorrevoli, e proprio per questo i vini da uve Sagrantino richiedono un lungo invecchiamento. Il disciplinare di produzione della Docg richiede, sia per il Sagrantino secco che per la tipologia passito, almeno 37 mesi d’invecchiamento (di cui almeno 12 in botti di rovere) a partire dal 1° dicembre successivo alla vendemmia delle uve, ma il Sagrantino è un vino longevo, che sopporta invecchiamenti ben più lunghi che anzi contribuiscono ad arrotondare la carica tannica e la loro astringenza. E poi l’affinamento in bottiglia, anch’esso determinante per addomesticare i tannini, poderosi nella giovane età del Sagrantino.

Non a caso il Sagrantino di Montefalco nasce nell’antichità come vino passito, proprio per contrastare, con un alto tenore zuccherino, la pressione sensoriale dei tannini, tipologia tradizionale ovviamente oggi compresa nel disciplinare di produzione ed ottenuta dalla vinificazione di grappoli selezionati, dopo un appassimento su graticci per almeno 2 mesi.

Un vitigno coltivato, oltre che a Montefalco, anche sulle colline limitrofe di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria, ricompresi nell’area geografica per la produzione della Docg.

 

Enologica 2016, un appuntamento atteso

Strettamente legato al territorio, tanto che le case di Montefalco erano spesso decorate con tralci dienologica_2016 Sagrantino sui muri, così come negli antichi Monasteri di Santa Chiara e di San Leonardo sono sempre state allevati vecchi vitigni di Sagrantino.

Oggi il Sagrantino, sempre a Montefalco, è invece festeggiato a Enologica, organizzata dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e dal Comune di Montefalco. E proprio lo scorso week-end, dal 16 al 18 settembre, si è svolto un ricco calendario di appuntamenti ed eventi serali che anche quest’anno hanno animato l’evento, una vetrina ideale per visitatori e wine-lover, per conoscere il Sagrantino ma anche per apprezzare la terra, la cultura e i sapori del territorio.

 

Il sistema Sagrantino è green
Con la sostenibilità ambientale come leitmotiv al centro dell’evento: anche perché Montefalco, a spiccata tradizione vitivinicola, è stato l’unico Comune dell’Umbria (solo 13 Comuni rurali in tutta Italia) ad aver riscosso la ‘Spiga Verde’, un riconoscimento annunciato da FEE Italia (Foundation for Environmental Education) e Confagricoltura.

enologica-678x381E, intorno alla sostenibilità del sistema Sagrantino, tanti gli appuntamenti del week-end, a partire dalle degustazioni di Sagrantino, secco e passito, ma non solo: la passeggiata dei sapori sulla Strada del Sagrantino, mostre d’arte e convegni tematici, l’Arte del Vino e gli Artigiani del Gusto, all’interno del complesso di Sant’Agostino, la degustazione di piatti della tradizione umbra, in abbinamento ai vini di Montefalco fino ai cooking show degli Chef Emanuele Mazzella, del Ristorante Vespasia di Norcia, e Michele Pidone del Ristorante Lampone di Spoleto.

E non è mancato lo spazio riservato alla solidarietà, con l’iniziativa ‘Un calice solidale’, promossa dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e dall’associazione Strada del Sagrantino: parte degli incassi ottenuti con la vendita dei calici di vino sarà infatti devoluta a sostegno delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma del 24 agosto.