
Time&Life è il tema dell’edizione 2018 di EBRAICA. Festival Internazionale di Cultura (23-27 giugno, Roma), diretto da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Marco Panella. Continuando a rivolgere il suo sguardo verso i grandi temi del cambiamento e dell’innovazione, il Festival ha l’obiettivo di approfondire il concetto del tempo come paradigma fondamentale della relazione tra vita ed esseri umani, intorno alla quale raccogliere il contributo e le riflessioni di filosofi, intellettuali, scrittori, scienziati e artisti.
In quest’ambito, per celebrare le tradizioni millenarie della cucina ebraica, il Palazzo della Cultura, nell’antico ghetto ebraico, ospiterà una serie di incontri da Lunedì 25 a Mercoledì 27 giugno, che esplorano proprio il legame e l’importanza del tempo nella cucina ebraica, come i vari paesi di origine degli ebrei l’hanno influenzata, fino all’evoluzione dei mercati kosher, halāl e biologico e al loro impatto a livello sociale e multiculturale.
La cucina ebraica delle feste a Roma
Lunedì 25 giugno, alle 19:30 si svolgerà “La cucina ebraica delle feste a Roma” con Laura Ravaioli, Giulia Gallichi Punturello e Fabiana Mendia. Modera Ariela Piattelli. Appuntamento promosso da Comunità Ebraica di Roma, nell’ambito di un progetto più ampio avviato in collaborazione con Arsial.
“Ci sono odori e sapori, nella cucina delle feste ebraiche, che ci collocano nel tempo, e ci dicono in quale periodo dell’anno siamo”, ha sottolineato Ariela Piattelli. “La cucina delle ricorrenze per gli ebrei, come per l’intera collettività, è un modo per trovarsi nel presente, per rivivere la storia e le tradizioni di appartenenza. È un fattore identitario imprescindibile, che riassume il dialogo tra le regole alimentari ebraiche, le diverse culture e i luoghi in cui gli ebrei hanno vissuto, hanno raggiunto o dovuto abbandonare, o dove tutt’oggi vivono”.
La chef Giulia Gallichi Punturello ci racconta come, affinché lo Shabbat (25 ore, dal tramonto del venerdì sino alle prime stelle del sabato, in cui è proibito cucinare o fare qualsiasi azione creativa) fosse speciale e felice, la tradizione culinaria kosher ha elaborato ricette e usi che rendessero i cibi, preparati in precedenza, gustosi e festivi. Ecco che nascono pani dolci, le “challot”, che, a metà tra dolce e salato, accompagnano le benedizioni di rito; stracotti e arrosti, polpette e torte di pasta, che emanano odori, che riportano ogni settimana al riposo e alla convivialità familiare. La Pasqua ebraica, Pesach, con tutte le sue regole, ha il sapore delle lasagne di pane azzimo o del capretto arrostito. Shavuot, la Pentecoste, porta sulle tavole di ogni ebreo crostate di ricotta e fragoloni. Poi Purim, con i suoi biscotti, e Hannukka con i suoi fritti. E ancora Rosh Hashanà, il capodanno ebraico, ha le sue ricette condite nel miele, mentre per la festa delle capanne, Sukkot, l’uso è quello del melograno, per augurare un anno che abbondi di gioia e soddisfazione.
Martedì 26 giugno, alle 19:00, ci sarà la presentazione di “Di casa in casa. Sapori Kosher dal mondo in Italia“. Con Ruth Dureghello, Ronit Hassan, Liana della Rocca, Ariella Telio, Roberta Calò. Modera Miriam Haiun.
L’idea alla base di questo libro è di rappresentare i diversi paesi di origine degli ebrei oggi in Italia attraverso le ricette di casa propria, un modo per conoscere le tradizioni delle comunità israelitiche italiane. Troviamo tra le pagine sia ricette innovative, sia altre legate a consuetudini millenarie che a volte hanno subito cambiamenti per adattarsi agli ingredienti delle diverse regioni dove gli ebrei migranti venivano a trovarsi. Questo libro, sottolinea Ariella Telio Bueno, presidente di Women’s Division Milano, vuole condividere non solo sapori dal mondo, ma soprattutto quello che ci sta dietro: persone care che non ci lasciano mai, ricordi e abitudini da tramandare di casa in casa, di generazione in generazione
Kosher, Halal e bio. Regole e mercati
Mercoledì 27 giugno, alle 19:30 ci sarà infine la presentazione di “Kosher, Halal e bio. Regole e mercati” con Elena Toselli e Sandro Di Castro. Modera Carlo Hausmann.
Nell’ultimo decennio i mercati kosher, halāl e biologico hanno vissuto un processo di progressiva affermazione che ne ha sensibilmente modificato i profili trasformandoli da realtà di nicchia a contesti di massa.
Alla base di questa trasformazione vi sono alcuni fenomeni di portata storica – la globalizzazione, la spinta demografica islamica, la crescente attenzione alla qualità alimentare e alle tematiche ambientali – che stanno modificando l’assetto delle relazioni politiche e sociali e l’orientamento delle attività economiche.