Merano WineFestival: presente e futuro del vino si incontrano

di Alessandra Bassi

La 26esima edizione del Merano WineFestival – la kermesse che dal 1992 mette al centro l’eccellenza enogastronomica – è terminata il 14 novembre 2017 con la giornata dedicata agli champagne: la “Catawalk Champagne”  visto sfilare ben 250 etichette di 80 Maisons de Champagne tra le più famose, nelle eleganti sale del Kurhaus.

 

La kermesse: esclusività ed eleganza

Oltre mille case vitivinicole italiane tra le migliori in Italia e nel mondo, duecento artigiani del gusto e quindici Chef di spicco, tra cui ben 5 insigniti della stella Michelin, ci hanno accompagnato nella Cooking Farm con la realizzazione di diciotto piatti da assaporare in abbinamento ad una selezione “stellata” di vini e birre artigianali, in un meraviglioso tour di degustazione, varietà di prodotti e variegati metodi di lavorazione.

La nuova guida on line ha semplificato l’elenco dei prodotti presentandoli nelle categorie Award Rosso, Gold e Platinum.

Le etichette valutate, oltre 4000, ed i prodotti gastronomici selezionati hanno concluso un anno di lavoro del fondatore e presidente del Merano WineFestival, Helmut Köcher, regalando 

un evento elegante e esclusivo in cui si danno appuntamento centinaia di espositori di alto livello.

Naturalità e purezza: vini bio e naturali

Il 10 novembre, primo giorno della kermesse, è stato dedicato a 

Naturae e Purae, un percorso tra “naturalità” e “purezza” che racchiude vini biologici, bio-dinamici, naturali e PIWI (varietà resistenti alle malattie fungine ), con oltre cento produttori selezionati; novità dell’edizione 2017 è l’ingresso per la prima volta degli “orange wine”, termine che denota un nuovo stile di vini, e con il quale gli anglosassoni, per praticità, hanno etichettato i vini prodotti da uve bianche attraverso la macerazione prolungata.

Wine Italia: 800 vini nazionali

Nei due giorni successivi si è svolto il Wine Italia con oltre 800 vini italiani protagonisti indiscussi della mostra; ai produttori provenienti da regioni che spaziano dalla Spagna all’Argentina, dal Libano al Sud Africa e dall’Austria alla Crimea, è stato dedicata la sala Czerny, per l’esposizione e la degustazione di oltre 250 etichette.

Le degustazioni: vini e birre

Immancabili sono state le MasterClass, degustazioni guidate di eccellenze enologiche nazionali e internazionali, a cui si è aggiunto un focus sui vini georgiani, dedicato alle varietà tipiche del territorio e all’antico metodo di vinificazione “Qvevri”, riconosciuto patrimonio dell’UNESCO.

Abbiamo potuto degustare e soprattutto scoprire anche i vini Sloveni di Marjan Simecic e quelli della regione Achleiten di Dömane Wachau.

Fra le tante cantine, hanno trovato spazio anche le birre artigianali di 15 birrifici italiani, grappe e distillati, e tutti quei prodotti di nicchia che rendono il patrimonio italiano unico nel suo genere.