
No, probabilmente non si può raccontare tutto il mondo degli spumanti – comunemente raggruppati sotto il termine pop “bollicine” – in una sola degustazione, ma ci si può provare, fornendo degli spunti che incuriosiscano l’appassionato ed eliminando alcune delle false credenze o imprecisioni che rischiano di rovinare il settore.
Tutti giù in cantina

Tutti giù in cantina 2017
A provarci è stata l’Associazione “Idee in fermento” che nel terzo giorno di “Tutti giù in cantina” 2017 , il festival della cultura del vino tenutosi a Velletri in provincia di Roma dall’8 al 10 settembre, ha messo insieme 6 vini più uno a sorpresa in una degustazione dal titolo “Bollicine e… Bollicine” guidata dal giornalista enogastronomico Fabio Ciarla, docente Fisar e collaboratore di GnamGlam.
“Un Prosecco”, please!
L’apertura è stata dedicata alla madre di tutte le imprecisioni: chiarire che non tutti i vini spumanti sono “Prosecco”! Visto il taglio divulgativo e la platea anche di non addetti, un ripasso su metodi, denominazioni e temperature di servizio è stato più che gradito. Si è passati poi alla degustazione vera, partendo proprio dal Prosecco così da testare il metodo Charmat ma anche le differenze tra un Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore (CREDE Brut di Bisol) e un Valdobbiadene di Cartizze Superiore Docg (Vettoretti Extra Dry) in termini di territorio e di residuo zuccherino. Poi si è passati ad un altro Charmat, il Bellone Brut IGP Lazio Spumante di Omina Romana, per apprezzare anche le possibilità del locale terreno vulcanico, essendo l’azienda proprio di Velletri.
Il salto al Metodo Classico è avvenuto con il Piemonte Doc Chardonnay Spumante Brut 2014 di Clavesana Siamo Dolcetto, 22 mesi sui lieviti e un grande spessore dalle Langhe meno conosciute. Salto a Est con il Cuvée Blanche di Letrari per un altro Metodo Classico, ma del Trentino, prima di arrivare, con un volo pindarico che però ha retto la prova, ad un rifermentato in bottiglia secondo il metodo ancestrale, ovvero il Falistra Lambrusco di Sorbara Dop di Podere Il Saliceto che è, in realtà, un vino Frizzante e non Spumante.
Le bollicine che non t’aspetti
Chiusura con la Franciacorta e il Contadi Castaldi Rosè, che ha messo d’accordo davvero tutti i presenti, neofiti e non. Glera all’inizio (ma anche Verdiso e Pinot Bianco per il CREDE), poi Bellone, tanto Chardonnay, un pizzico di Lambrusco e l’eleganza del Pinot Nero per un viaggio appassionante, che ha cercato di dare un’idea della varietà delle “bollicine”, affrontando la sfida dell’essere pop e di successo ma senza dimenticare la difficoltà di realizzare prodotti equilibrati e bevibili. Un approfondimento iniziato sotto la pioggia incessante e violenta e terminato, chissà come, con un timido sole che faceva capolino dietro le nuvole, ben visibile dalla terrazza della sede CREA Viticoltura Enologia dove si è svolta un’altra esaltante edizione di “Tutti giù in cantina”.