A Venezia, appuntamento con la vite

La storia, la bellezza del paesaggio e la sostenibilità sono principi chiave per l’Associazione delle Donne della Vite, gli stessi valori che il Consorzio Vini Venezia promuove legando la città lagunare, le sue isole e il suo entroterra ai vini dell’area.

Venezia e la vite: l’evento

Da questo punto di vista comune nasce l’idea di una giornata alla scoperta del doppio filo che da sempre lega Venezia alla vite e al vino, dalla produzione nelle isole della laguna e dell’entroterra veneto all’importazione e all’esportazione di vini provenienti dal Mediterraneo orientale. E sabato 28 ottobre, presso il Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia,  hanno discusso del legame che unisce la città lagunare e il vino, l’esperto Attilio Scienza, il direttore del Consorzio Vini Venezia, Carlo Favero, Alessandra Biondi Bartolini, di Donne della Vite, e il moderatore Nereo Pederzolli.

I due “vigneti collezione”

Il Consorzio Vini Venezia sta valorizzando questo legame dal punto di vista storico e attraverso il recupero e l’identificazione delle varietà di vite presenti in broli, giardini pubblici e privati e nei conventi della città e delle isole della Laguna. Frutto del progetto, avviato nel 2010 in collaborazione con le Università di Milano, Padova e con il Crea-Viticoltura Enologia di Conegliano, sono due ‘vigneti collezione’ che il Consorzio Vini Venezia ha piantato a Torcello e nel Convento dei Carmelitani Scalzi.

Degustazione al vigneto dei Carmelitani Scalzi 

L’evento di sabato ha incluso la visita al vigneto coltivato presso il Convento dei Carmelitani Scalzi (in cui, tra l’altro, viene coltivata la Melissa ‘moldavica’ da cui i Padri producono un infuso alcolico noto fin dal 1700), a cui è seguita una degustazione di alcuni vini delle cinque denominazioni riunite sotto il Consorzio Vini Venezia accanto al buffet preparato con i prodotti dell’orto dei Padri.

Infine, tra calli e campielli di Venezia, è stato proposto l’itinerario che ripercorre le vie dei mercanti veneziani e fa rivivere il commercio delle merci preziose della Serenissima, uno dei tre percorsi enoturistici, messi a punto dal Consorzio Vini Venezia, che hanno come fil rouge il vino.