
Ecco “La Dieta Smartfood”, il primo regime alimentare tutto italiano a marchio scientifico: quello dell’Ieo di Milano, l’Istituto europeo di oncologia fondato da Umberto Veronesi.
La premessa fondamentale a tutta la questione dell’alimentazione – affrontata su basi scientifiche, naturalmente – è rassicurante e – a tenerne conto – ci sarebbero da modificare un bel po’ di abitudini alimentari che negli anni si sono sedimentate. Ed è questa: “Nessun cibo deve essere escluso, men che meno pane e pasta, ma andrebbero privilegiati i così detti Smartfood, tutti cibi provenienti dal mondo vegetale. Detto questo, in tavola si possono portare anche le proteine animali, dal pesce alle uova, dai formaggi alla carne”. Ma procediamo con ordine.
Sono 30 e allungano la vita
Cosa sono questi “smartfood”? In tutto sono 30 e sono cibi smart, cioè brillanti e intelligenti, perché “la loro azione sul nostro organismo è straordinaria: saziano, contrastano l’accumulo di grasso, allontanano le malattie e allungano la vita“. Insomma, una specie di “assicurazione sulla vita” che passa dal piatto.

La copertina del libro “La dieta Smartfood”
Il libro che fa bene alla ricerca
Le istruzioni per l’uso – messe a punto direttamente dai laboratori di via Ripamonti dell’Ieo di Milano e basate su “migliaia di ricerche scientifiche” nel settore della nutrigenomica (la disciplina che studia le relazioni fra cibo e Dna) – sono contenute in una guida. Un libro edito da Rizzoli – sugli scaffali dal 25 febbraio – firmato dalla giornalista Eliana Liotta con Pier Giuseppe Pelicci, direttore Ricerca Ieo, e Lucilla Titta, nutrizionista e coordinatrice del progetto Smartfood Ieo.
Un’opera che fa bene alla salute e alla ricerca, perché per ogni copia venduta (16 euro), 1 euro sarà devoluto alla Fondazione Ieo-Ccm (Istituto europeo di oncologia-Centro cardiologico Monzino), per sostenere gli studi che nelle 360 pagine del volume vengono tradotti in istruzioni per l’uso.
Longevity e Protective: ecco i nostri alleati
La sfida è ambiziosa: perdere peso, prevenendo al contempo il cancro e le malattie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative. Il tutto mangiando i cibi giusti che funzionano come farmaci. Ma quali sono questi “alimenti speciali e allo stesso tempo comuni, di facile reperibilità”, come assicurano gli autori?
Si dividono in 2 gruppi: 20 cibi “Longevity“, alleati di lunga vita, e 10 “Protective“, scudo contro le patologie big killer.
I 20 “Longevity Smartfood” sono arance rosse, asparagi, cachi, capperi, cavoli rossi, ciliegie, cioccolato fondente, cipolle, curcuma, fragole, frutti di bosco, lattuga, melanzane, mele, peperoncino e paprika piccante, patate viola, prugne nere, radicchio, tè verde e tè nero, uva. Contengono molecole smart che hanno dimostrato di attivare i geni della longevità: le antocianine, la capsaicina, la curcumina, l’epigallocatechingallato, la fisetina, la quercetina e il resveratrolo.
I 10 “Protective Smartfood“, invece, sono aglio, cereali integrali, erbe aromatiche, frutta fresca, frutta a guscio, legumi, olio extravergine d’oliva, oli di semi spremuti a freddo, semi oleosi, verdure. Categorie di cibi che proteggono l’organismo, allontanando l’obesità e molte malattie croniche.
Genetica e metabolismo vanno per la stessa strada
Tutto nasce dalle ricerche di Pelicci, il primo scienziato ad avere dimostrato l’esistenza dei geni dell’invecchiamento nei mammiferi. Il passaggio successivo è stato scoprire che certe sostanze contenute negli alimenti riescono a riescano a imbavagliare i geni che ci fanno invecchiare, come p66 e Tor, e ad attivare i geni che allungano la vita, come Sirt.
La ragione è che queste vie genetiche coincidono con le vie del metabolismo. I geni dell’invecchiamento (gerontogeni) si attivano per esempio dopo pasti abbondanti e ordinano che si ricavi energia nelle cellule e che si immagazzini grasso. Ma l’iperproduzione di energia e l’accumulo di grasso innescano il decadimento fisico e le malattie legate alla senescenza, come il cancro.
Al contrario, se c’è carenza di cibo i geni dell’invecchiamento non si esprimono e lasciano parlare quelli della longevità. Questi impongono che si usi l’energia disponibile solo per riparare i vari danni a carico dei tessuti, e dunque per mantenere il corpo in salute.
Mangiando i cibi giusti ci allunghiamo la vita
La dieta Smartfood si basa proprio sulla scoperta che con alcuni cibi mangiamo, ma è come se non lo facessimo. Questi alimenti contengono infatti delle sostanze che mimano il digiuno, cioè sono capaci di provocare gli stessi effetti che ha la restrizione calorica sulle vie genetiche della longevità: inibiscono i geni dell’invecchiamento e accendono i geni della lunga vita.
La dieta a marchio Ieo prevede un approccio graduale per migliorare il proprio stile di vita. Due le fasi: “Start” e “Smart“. La prima parte consiste nell’autovalutazione, dal peso al test alimentare; la seconda guida a mettere in pratica gli schemi con le porzioni consigliate.