Wineleather: nasce dal vino la pelle ecosostenibile e cruelty free

Pelle dal vino. Senza usare una goccia di petrolio,  senza consumare acqua e senza, ovviamente, uccidere nemmeno un animale.

Si chiama  Wineleather e nasce dall’idea di Gianpiero Tessitore, fondatore di Vegea srl, a Milano, azienda di produzione di nuove pelli vegetali.

A produrre pelle e tessuti vegetali, riciclando gli scarti alimentari, prima di Wineleather, ci sono stati: Orange Fiber, il progetto di due giovani catanesi che punta a produrre pelle e tessuti vegetali, riciclando le bucce d’arancia; Fruit Leather, da un’idea di un gruppo di studenti, designer e ricercatori di Rotterdam che hanno creato un materiale vegetale dal recupero e dalla trasformazione di bucce di albicocche, mele e arance; Ananas Anam, start up del Regno Unito che ha ripreso e migliorato un’antica tecnica filippina per ottenere dalle foglie di ananas Piñatex, un materiale simile alla pelle.

Ma il 5 aprile è arrivato anche un premio: il Global Change Award, contest lanciato dalla H&M Foundation, e considerato il premio internazionale più importante dell’economia circolare e dell’innovazione nel fashion business.

Attualmente insediato nell’incubatore di Progetto Manifattura, il polo clean tech e dell’economia circolare italiano di Trentino Sviluppo, Tessitore non è solo ma in team, Grape Leather il nome, composto da Giampiero Francesco Merlino, Valentina Longobardo e Rossella Longobardo.

Wineleather si produce grazie a uno speciale trattamento delle fibre e degli oli contenuti nella vinaccia, una materia totalmente naturale, costituita dalle bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano durante la produzione vinicola. Si distingue, dunque, anche dalle pelli “vegan” e da quelle che vengono impropriamente chiamate “ecopelli” in quanto queste sono sintetiche e per la loro realizzazione vengono utilizzati prodotti chimici inquinanti.

“È un premio importante che ci proietta nel mondo del fashion con grande forza – dice Tessitore – Per me è una grande soddisfazione aver creato un nuovo materiale Made in Italy che rappresenta due grandi eccellenze Italiane: fashion e wine. Le vinacce in Italia sono una materia che abbonda e di qualità, a breve realizzeremo veri e propri cru, delle selezioni speciali di pelle, da grandi produzioni vitivinicole”.

Il prodotto di origine vegetale impiega praticamente zero acqua per la produzione contro i 240 litri di acqua necessari per un metro quadro di pelle animale, ed è esente da tutti gli impatti negativi sugli ecosistemi creati dalle industrie produttrici di pelle animale tradizionale.

 Nel mondo ogni anno sono prodotti 26 miliardi di litri di vino. Da questo processo produttivo si possono ricavare quasi 7 milioni di tonnellate di vinaccia da trasformare, in una materia prima dal grande valore aggiunto. Calcoli alla mano “si potrebbero produrre tre miliardi di metri quadri di pelle vegetale l’anno di Wineleather, una superficie equivalente a circa 400 mila campi da calcio”. Ad oggi l’Italia è il più grande produttore di vino, con il 18% della produzione mondiale.